CONFERENZA SARRI - “Settimana difficilissima, non so chi avrò a disposizione domani. Futuro? Serve sintonia”. E sulla mancanza dei tifosi allo stadio…
Alla vigilia della sfida di Serie A tra Lazio e Milan, il tecnico biancoceleste Maurizio Sarri è intervenuto in conferenza stampa presentando così l’importante incontro che andrà in scena all’Olimpico:
76 gol segnati dalla Lazio in stagione, 0 con il Milan. Un caso?
"Il Milan è forte, senza fare troppe considerazioni tattiche. Prende pochi gol, fa parte della normalità purtroppo. La distanza fino a pochi mesi fa era netta, proviamo ad assottigliarla".
Quanto rammarico per il pareggio con il Torino?
"Non si possono vedere situazioni di gara in gara. Nelle ultime 12 partite la Lazio ha conquistato 24 punti, nelle ultime 6 partite i punti sono stati 13, stiamo dando dei segnali di crescita importanti. Il Toro è difficile da affrontare, abbiamo sbagliato qualcosa, non avevamo le distanze giuste. Il Torino ha pareggiato col Milan e con la Juve, quindi può farlo anche con noi".
Che gara si aspetta?
"Me l'aspetto diversa dalle altre, a fine primo tempo abbiamo rovinato tutte e due le partite con il Milan. È una squadra che ha queste caratteristiche, ti possono fare male anche se non stanno dominando, spero naturalmente di vedere un match diverso".
Cosa bisogna fare di diverso contro il Milan? Che settimana è stata?
"Settimana difficilissima, queste situazioni ti creano difficoltà, si pensa più a chi si può recuperare che a prepararla. Tutti queste influenze sono difficili da affrontare, vediamo chi recuperiamo, poi con chi avrò a disposizione la prepareremo."
Che fine di stagione sarà?
"Punto a punto fino alla fine per un piazzamento in Europa".
Il finale di stagione incide sul futuro?
"Non mi posso far condizionare dal finale di stagione, può essere condizionato da mille fattori. Mi posso far condizionare solo dalle parole del presidente".
Non ha mai dato per scontato il futuro alla Lazio?
"Nel calcio i contratti non servono a niente. Posso avere 10 anni di contratto, ma se non sono più in sintonia con i programmi e l'ambiente posso andare via lo stesso. Al contrario posso non avere il contratto ma essere sicuro di rimanere. Il contratto l'ultima cosa che mi interessa".
Decisiva domani?
"Mancano 5 partite, tutte sono motivo di rischio e opportunità. Perdere punti ora è problematico, dobbiamo raccattare tutti i punti possibili".
Sui tifosi allo stadio?
"Non penso che condizioni la squadra, la mancanza di sostegno allo stadio magari sì. Ma pochi o tanti ci hanno sempre aiutato. Non conosciamo i dettagli delle proteste, sono situazioni che forse partono da lontano, non ho uno studio tale da poter dare un'opinione. A noi interessa il sostegno di chi sarà allo stadio. Per noi è determinante essere aiutati durante la partita. Magari criticati alla fine, ma sostenuti durante".
Come sta Milinkovic?
"Ieri ha fatto tutto con noi, tra quelli colpiti dall'influenza sembrava tra quelli messi meglio. Ma ho visto ricadute, gente sfebbrata che poi l'ha ripresa. Fino a domani non so chi potrà giocare o meno".
Quanto manca alla Lazio per colmare il gap con le big?
"Ci manca il passo per diventare forti, per ora non lo siamo stati, almeno da altissima classifica. Un problema decennale, negli ultimi 7-8 anni non c'erano Inter e Milan, e la Lazio ha fatto la Champions una volta sola. Ora è più complicato, è un discorso decennale e non di 3 mesi".
La posizione a fine campionato cambia i giudizi sul suo lavoro?
"L'ho sempre detto, sarebbe più preoccupante arrivare quinti senza la sensazione di aver costruito qualcosa, che arrivare ottavi avendo invece costruito. Il finale di stagione sarà determinato dagli episodi, quindi mi interessa relativamente poco".
Momento di Zaccagni?
"Penso non sia cambiato nulla, in una stagione un giocatore può rendere un po' meno per alcuni tratti, è normale. Sembra che fisicamente sia impossibile essere al top per più di 20 giorni, noi facciamo uno sport in cui non si può puntare su un singolo evento, abbiamo 50 eventi da rispettare che sono le partite. Ad alcuni si arriva al top, ad altri meno".