Nicolò Rovella, dopo aver scelto la maglia numero 6 ereditata da Lucas Leiva, ha rilasciato una lunga intervista nell'edizione odierna della Gazzetta dello Sport. Il centrocampista biancoceleste ha analizzato a 360° la situazione attuale in casa biancoceleste e si è prefissato degli obiettivi da raggiungere durante la sua esperienza alla Lazio. Queste le sue parole:

Rovella

Sugli addii illustri di Immobile, Luis Alberto e Felipe Anderson:

Abbiamo perso tre campioni, ma ora dobbiamo pensare al lavoro, a diventare una squadra, a fare gruppo. La coesione può farci crescere

Quanto pesa l'addio di Ciro:

Ho avuto la fortuna di stare con Ciro per un anno e da lui ho imparato tanto, mi sarebbe piaciuto averlo ancora qui, è andata così, fa parte della storia della Lazio. Ora però tocca a noi giovani avviare un altro ciclo vincente. Andare oltre senza dimenticare quanto ha fatto chi è diventato leggenda

Aspettative per la nuova stagione:

Per me sarà un anno importante. Nella scorsa stagione sono stato frenato dalla pubalgia. Ora spero di giocare il più possibile e aiutare la Lazio. Cerco il primo gol in biancoceleste. Vorrei farlo sotto la Curva Nord, al debutto in campionato contro il Venezia. E poi mi piacerebbe ripetermi nel derby…

Sarai uno dei rigoristi?

Sì, ora che non c’è più Ciro… Prima non potevo neanche pensarci. Sui calci piazzati so farmi valere

Da Thiago Motta, passando per Sarri, fino a Baroni: quanto stai crescendo grazie a questi allenatori?

Ho avuto allenatori che mi hanno dato tanto. Sarri, un maestro, mi ha insegnato la fase difensiva, in cui devo migliorare, ora voglio crescere in quella offensiva. Con Baroni mi sto ritrovando nei movimenti di Palladino a Monza. Libero tra difesa e attacco, un ruolo che mi piace

Sull'Olimpico:

Dalla prima volta che sono entrato con la maglia della Lazio ho sentito una carica particolare che deriva dal pubblico e dalla storia dello stadio

Fabiani ha definito esemplare il suo attaccamento alla Lazio:

Sì, questa maglia mi dà emozioni forti. Spero di giocare il più possibile e vincere tanto

Siete stati coinvolti nei festeggiamenti del primo scudetto della Lazio. Che idea si è fatto dell’impresa della squadra di Maestrelli?

Qualcosa di meraviglioso. Magari pensare di ripeterla. Sì, un sogno da trasformare in obiettivo

Chi apprezza di più tra i giocatori del passato laziale?

Nel mio ruolo Veron e Almeyda. Tra i campioni del 1974, ascoltandolo ho apprezzato molto Giancarlo Oddi per la sua personalità

Idoli e riferimenti a centrocampo:

Ho studiato Modric e Kroos. Sì, è un peccato che Kroos abbia deciso di smettere. Mi piace De Jong

Sull'augurio di Leiva per la scelta della maglia numero 6:

Il numero 6 mi piace, lo scorso anno non potevo prenderlo perché era già di altri. Lo volevo perché era stato di Lucas Leiva. Un grandissimo. Spero di onorare la sua maglia

Dove può arrivare la Lazio di Baroni?

Dobbiamo fare meglio dell’anno scorso. No, non mi riferisco al settimo posto dell’ultimo campionato… Bisogna puntare a un posto per le coppe. Sì, l’Europa League, ma pensando di poter arrivare in Champions. Sono arrivati rinforzi di valore. C’è fame di risultati tra noi e tanta voglia di conquistare l’affetto dei tifosi

La Lazio potrà farsi valere in Europa?

Quest’anno dobbiamo pensare per obiettivi a breve termine. Passo dopo passo. Che vuole dire partita dopo partita e vittoria dopo vittoria. Se faremo bene, in primavera potremo essere in lotta per tre fronti

Ci pensa alla Nazionale?

Sì, e tanto. Devo fare bene con la Lazio. Così potrò meritarmi la chiamata di Spalletti. I giovani che sono in Serie A possono dare tanto alla maglia azzurra

Il suo sogno nel cassetto…

Vincere qualcosa quest’anno con la Lazio. Sì, alzare un trofeo, magari in Europa

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