CorSera | Spalletti portafortuna: i 5 laziali azzurri fanno festa
Spalletti ha portato fortuna alla Lazio, «contro» il suo vecchio Napoli. Nonostante l’inizio-horror di campionato, con 2 ko, venerdì ha chiamato 5 biancocelesti in Nazionale, e loro hanno festeggiato, 24 ore dopo, vincendo al Maradona. Aggiungendo al conto i 4 romanisti sono ben 9 gli azzurri delle squadre di Mourinho e Sarri, più del 30 per cento dei 29 convocati per le partite contro Macedonia e Ucraina. E mettendoci Frattesi, Politano e Zaniolo (i primi 2 fra l’altro romani di nascita), tutti passati almeno dalle giovanili giallorosse - e Frattesi anche da quelle biancocelesti - il dato fa ancora più impressione. Roma Capitale: non in classifica, ma in Nazionale sì.
Tra i 5 laziali (un numero eguagliato solo dagli interisti) Casale è alla prima convocazione vera dopo due stage nel 2022; Romagnoli era tornato a giocare in Nazionale dopo oltre 3 anni (il 26 marzo scorso a Malta vincendo 2-0) con Mancini, che in precedenza aveva chiamato anche Provedel senza farlo esordire. In azzurro si ritrovano, così, i 3 protagonisti dei 21 clean sheet dello scorso campionato: un romano dichiarato tifoso biancoceleste, come Romagnoli, e gli altri due fortemente voluti da Sarri. Poi ci sono Zaccagni, che ha giocato finora solo un tempo in azzurro nell’amichevole vinta 3-2 in Turchia il 29 marzo, e naturalmente Immobile, miglior marcatore in attività della Nazionale (con 16 gol) e 16° all time insieme a Toni e Vialli, anche se nelle ultime 8 partite giocate ha segnato solo un rigore contro la Spagna.
Il poker romanista è più consolidato: Cristante, Pellegrini, Spinazzola e Mancini hanno già giocato 92 partite complessive in azzurro, di cui 77 da quando vestono la maglia giallorossa. La Roma è storicamente una delle migliori «fornitrici» dell’Italia, con 81 giocatori, dietro solo le 3 big storiche del calcio italiano (Juventus 148, Inter 112, Milan 106); la Lazio, che ne ha visti 51 in campo con la Nazionale, è all’8° posto di questa classifica dietro anche Torino (78), Fiorentina (74) e Bologna (54). Corriere della Sera