Il Messaggero | Lazio, la nuova vita di Zaccagni: adesso l'Italia
Occhi lucidi e spalancato, d’altronde non succede tutti i giorni di far crollare la Juventus con un gol decisivo. Ecco perché è facile spiegare la gioia di Zaccagni dopo il triplice fischio di sabato sera. Il regalo di Pasqua l’esterno lo ha fatto a tutti. In primis a sé, poi alla futura moglie Chiara Nasti e al figlio Thiago, ma soprattutto alla Lazio, seconda in classifica alla 20a giornata e lanciatissima verso la Champions. Meglio non poteva chiedere Mattia, per l’ennesima volta tutto preso ad arringare la Nord dopo un suo sigillo. Era sicuro in estate ad Auronzo quando prometteva la doppia cifra, ecco perché ora che l’ha raggiunta sembra tutto così ordinario: «Mi piace migliorare e voglio continuare su questa strada». Tutto nella norma per Zaccagni, l’unico già convinto del colpo di magia di Luis Alberto per smarcarlo. Altro piattone vincente per il calciatore italiano più prolifico in Serie A (10 gol), tallonato un gradino sotto dall’amico Immobile a quota 9 e, contando anche gli assist (5), nei top campionati eu- ropei dietro solo a Grifo. Riuscirà stavolta a convincere Mancini presente in tribuna all’Olimpico tre giorni fa? A Sarri importa poco: «È bene che lo lascino a noi». Per Mattia il discorso è diverso, perché alla maglia della Nazionale ci tiene davvero e con l’ennesimo timbro pesante risulta difficile immaginare una prossima convocazione senza di lui.
RINNOVO - Nel frattempo però è meglio pensare al campo ed è proprio questo lo scatto mentale che ha fatto Mattia per sbocciare definitivamente: «Adesso dobbiamo guardare partita per partita e cercare di portare a casa sempre la vittoria, senza guardare i punti persi per strada». Giusto godersi il presente, ma l’obiettivo è migliorarsi per un futuro ancora più florido. È questo l’approccio che Sarri è riuscito a trasmettere alla Lazio in quasi due anni di gestione e Zaccagni ne è l’esempio più lampante. Da giocatore fumoso, spesso fine a se stesso, a esterno determinante, capace di non mancare mai l’appuntamento quando conta. Non sono infatti solo i numeri sotto porta a certificare la crescita dell’ex Hellas, ma soprattutto l’impatto contro le big: «Abbiamo molti scontri diretti a favore e questo ci aiuta sotto l’aspetto mentale e dal punto di vista della classifica». Considerando infatti le gare tra le “sette sorelle” (otto con la Fiorentina), il numero 20 ha colpito tutte almeno una volta tranne l’Inter, contro la quale avrà a disposizione il ritorno di fine aprile per centrare l’en plein. Altro che gli zero gol della passata stagione. Zaccagni non è più un talento intermittente, ma una certezza assoluta, un altro dei segreti della ricetta per una Lazio vincente che ora Lotito vuole premiare con il rinnovo fino al 2027 e un ingaggio quasi raddoppiato. Con la promessa però di tante altre frecce pronte per essere scoccate. Il Messaggero/Valerio Marcangeli