TMW | Nicolini (vice ds Shakhtar): “Marcos Antonio? Super colpo della Lazio!”
“Ancora adesso devo metabolizzare tutto. Sono stati giorni frenetici, pieni di paura, con le sirene che suonavano in continuazione. Dovevamo agire con responsabilità, anche verso i ragazzi, e credo lo abbiamo fatto”. Questo il racconto ai microfoni di TuttoMercatoWeb di Carlo Nicolini, vice ds dello Shakhtar Donetsk, che ora si trova al sicuro nella sua casa a Brescia. Ma all’inizio dell’aggressione russa all’Ucraina era in quei territori, da più di 100 giorni teatro del conflitto. Con lui c’era anche Marcos Antonio, centrocampista brasiliano di 22 anni, nuovo acquisto della Lazio: “Come tutti era impaurito, ha anche una bambina di 2 anni. Per attraversare il confine e tornare a casa il mister gli ha dovuto dare dei soldi, perché aveva solo le carte di credito ma non funzionavano. Era lì per fare calcio, si è trovato in un conflitto mondiale. Adesso arriva alla Lazio, che ha fatto un grandissimo colpo: 8 milioni sono pochi, noi quando lo abbiamo preso pensavamo di rivenderlo a 40”.
Che tipo di centrocampista é? Un regista o un intermedio? “Ha le caratteristiche per ricoprire entrambi i ruoli. Ha un’ottima visione di gioco, un delicato tocco di palla e la precisione nell’impostare l’azione. Ma può anche giocare più avanti perché sa inserirsi e ha i tempi dell’ultimo passaggio. In più arriva al tiro senza problema”.
I suoi punti di forza? “La dinamicità e la frequenza del passo. Recupera tanti palloni e fa ripartire veloce l’azione. Non è ancora completo, perché è molto giovane, ma rispetto ai suoi coetanei è avanti nel processo di crescita”.
Alla Lazio dello Shakhtar piace anche Maycon, centrocampista di 24 anni. Lo conferma? “Sì la Lazio è interessata, come Atalanta e Fiorentina. Maycon era ed è al centro del progetto di De Zerbi. Se lui lo ritiene un punto cardine, vuol dire che il ragazzo ha qualità tecnico-tattiche e professionali tali da essere pronto per il salto in Serie A”.
Ci sono altri calciatori dello Shakhtar in orbita di club italiani: Dodô e Solomon. “Dodô lo stanno seguendo in tanti, la Fiorentina su tutti. A dicembre abbiamo rifiutato un’importante offerta del Bayern Monaco per lui perché non volevamo privarcene. Sono pochi i profili migliori di Dodô in circolazione. Solomon? È un titolare, ha anche segnato in Champions alcuni gol. Il Torino è in prima fili, ma si sono mosse anche altre società inglesi e due di Serie A. Non posso dire i nomi: una però è arrivata dietro al Torino in classifica, l’altra invece prima. Finalmente però i club italiani si sono resi conto che c’è possibilità di fare affari con lo Shakhtar”.
Perché finalmente? “Perché abbiamo giocatori giovani, ma che al tempo stesso hanno già due-tre anni di coppe europee e di campionati vinti. In più, quando li abbiamo scelti, ci siamo accertati che fossero dei professionisti anche dal punto di vista del lavoro e della serietà. Con loro vai sul sicuro, ma le società italiane devono capire una cosa…”.
Quale? “Per prenderli serve una proposta adeguata, non è detto che loro accettino l’Italia solo perché è l’Italia: sono professionisti abituati a giocare la Champions, hanno mercato e devono ricevere un’offerta all’altezza”.