La Repubblica | "Non è da Roma". La dolce vendetta dello "scarto" Pedro
"Ci tenevo a fare gol, per me era un derby speciale". Già perché con l'arrivo di Mourinho, la breve avventura alla Roma di Pedro ha subito un declino: in quel mese tra luglio e agosto raggiungeva Trigoria, costretto ad allenarsi con gente che il nuovo tecnico non riteneva all'altezza della sua Roma (Pastore, Nzonzi, Coric e Bianda). Nessuno gli ha mai spiegato perché. Sul gol del 2-0 ha esultato, come annunciato: chissà che piacere gli ha dato infliggere il colpo fatale proprio a Mourinho. Emarginare Pedro poteva essere un rischio, offrirlo ai rivali una sentenza. Prima di lui a segnare con entrambe le maglie erano solo in due, Selmosson negli anni '50 e Kolarov in tempi più recenti. Pedro lo sapeva, adesso la Lazio non è più il solo il posto dove dimostrare di essere ancora un calciatore: un gol al derby è un sigillo di garanzia. Nonostante il curriculum impressionante, mette questa partita tra le più belle della sua carriera: "Il derby di Roma è uno dei migliori al mondo." Lo riporta l'edizione romana de La Repubblica.