CorSera | Lazio profumo Champions
Mille pezzettini di carta. Maurizio Sarri è stato chiaro: le tabelle non le vuole proprio vedere. Eppure è difficile evitare di farle. Con 27 punti ancora da assegnare la Lazio - saldamente seconda ale spalle del Napoli - ne ha adesso ben 7 di vantaggio sul quinto posto, attualmente occupato dall’Inter. Considerando gli scontri diretti però ai biancocelesti basterà conquistarne 19 per avere la certezza di arrivare fra le prime quattro (in attesa della sentenza sulla Juventus, al momento penalizzata di 15 punti per il noto caso delle plusvalenze). Per questo l’entusiasmo, dopo la vittoria per 2-1 proprio contro i bianconeri, è alle stelle. La Lazio gioca bene, molto bene, e concede poco. Era dal 26 agosto (in quel caso contro l’Inter) che i biancocelesti in campionato non segnavano dopo aver subìto un gol avversario. La squadra ha finalmente reagito, facendo un passo importante verso la fase a gironi della prossima Champions League.
«Siamo veramente contenti - ha ammesso Zaccagni a fine gara - Negli ultimi minuti abbiamo concesso poco benché la Juventus ci abbia schiacciato». L’esterno è l’unico italiano della serie A ad esser arrivato a quota 10 gol in campionato: «Vale di più il secondo posto della squadra, ma spero di continuare così. Ci sono tante squadre a pochi punti, basta un passo falso per riaverle tutte addosso. Curiosamente fra l’altro sabato in allenamento con Luis Alberto avevamo creato un’azione simile, il Mago ha provato a darmela di tacco ma un difensore ha intercettato il passaggio. Stavolta ci siamo riusciti». Inevitabilmente entusiasta Sarri, al quale la Curva Nord ha dedicato uno striscione: «Sono orgoglioso per l’atteggiamento dei ragazzi e felice per la dedica dei tifosi. Dall’esterno è difficile da capire cosa sia la lazialità, che veramente ti invade».
Per la Lazio è la terza vittoria di fila, mai, nella gestione Sarri, è andata oltre: «In campionato siamo stati continui, è in Europa che abbiamo avuto passaggi a vuoto. Ma se abbiamo alzato la cilindrata mentale lo dimostreremo solo quando torneremo a giocare una volta ogni 3 giorni». Poi sugli episodi dubbi della partita: «Sinceramente ho avuto l’impressione che sul gol di Milinkovic si potesse fischiare il fallo, quindi capisco le proteste della Juventus. Penso però che manchino due cartellini rossi: uno a Locatelli nel primo tempo e uno a Cuadrado nella ripresa». Il tecnico non si vuole esprimere sulla corsa alla Champions League: «C’è ancora tanta strada da fare, non dobbiamo pensare che sia facile perché abbiamo ancora diverse partite impegnative». Per questo che nessuno si azzardi a fare tabelle. O almeno si stia attenti a non farle vedere a Sarri. Corriere della Sera/Elmar Bergonzini