Il Messaggero | Lazio, Castellanos è già uno show
Neanche il tempo di presentarsi in campo tirato a lucido e ingellato. Riconquista del pallone, scavetto su Furlanetto e gol. Bienvenido Castellanos. Tifosi impazziti alla prima seduta (quella pomeridiana sospesa per un nubifragio) allo Zandegiacomo, Lotito in estasi al racconto dal Senato: «E ora vedrete pure le bombe che tira, è fortissimo». Anche Sarri non vede l’ora di conoscerlo meglio: ieri gli ha dato le prime indicazioni su come muoversi in attacco, oggi potrebbe addirittura concedergli già uno spezzone nell’amichevole contro l’NK Bravo. Il primo Taty-day promette spettacolo. Per carità, servirà l’adattamento, ma è già evidente la voglia di questo nuovo bomber spaccare il mondo con la maglia della Lazio. A fomentarlo poi c’è un pubblico curioso, che lo accoglie con una bandiera gigante dell’Argentina e un coro dietro l’altro. Castellanos apprezza tutto, firma autografi e si scatta selfie per immortalare l’inizio di questa nuova avventura in ritiro. Finalmente un volto nuovo ad Auronzo, accolto così da Pedro: «Un bel bomber con una gran voglia di fare bene. Ha già fatto benissimo al Girona, con partite importanti come contro il Real Madrid, segnando 4 gol. L’ho visto concentrato e sicuro. Accrescerà il valore dell’attacco». Ancora però incompleto sull’esterno. Lo spagnolo conosce benissimo Hudson-Odoi dai tempi del Chelsea, chissà se lo ha chiamato: «Ho parlato con tanti, anche con Messi, Jordi Alba, Busquets (ride, ndr), erano tutti sul mercato. Penso che dobbiamo lasciare lavorare la società su questo, il presidente e il mister stanno decidendo. Callum è un giocatore forte, può giocare a destra e sinistra, può aiutare la squadra. Se arrivasse, sarebbe sicuramente un bell’innesto».
SCELTA DI VITA - Intanto è ufficiale, Pedro ha rinnovato di un anno (con opzione), e ora c’è pure l’annuncio della Lazio: «Amo questo club e voglio chiudere qui la carriera. Ringrazio il presidente Lotito, Sarri, i miei compagni, ho trovato un’altra famiglia a Formello. Nella mia scelta è stata decisiva la Champions, voglio rigiocarla e portare la mia esperienza, sarebbe bellissimo contro il Barcellona al Camp Nou. Questo è il mio terzo anno, siamo cresciuti tanto, soprattutto nella mentalità. Abbiamo fatto un bel passo in avanti. L’anno scorso si è lavorato bene, vediamo ora cosa succederà. Vogliamo migliorare in tutte le competizioni e fare un ulteriore salto». Il sogno di Pedro è sempre lo stesso: «Mi piacerebbe vincere in ogni paese in cui ho giocato. Lo scudetto con la Lazio non è impossibile. Nelle ultime due stagioni nessuno scommetteva sul Milan, poi sul Napoli o sul nostro secondo posto. Certo, va rinforzata la squadra perché la Serie A è un campionato tosto». Guai però a criticare chi ha scelto di andare in Arabia per denaro: «Il calcio è sempre calcio. Sicuramente è più prestigioso giocare in Europa ora, però lì stanno andando in tanti, stanno facendo offerte difficili da rifiutare. Io sono a un altro punto della mia carriera, ho scelto la Lazio per quello che ho vissuto». Il Messaggero/Alberto Abbate