Le parole di Pier Luigi Nervi a Radio Laziale

Sono state accolte inizialmente tutte le direttive per il progetto che è stato presentato già tre anni fa. Si regge su dei concetti base, esternamente si potrà percepire lo stadio già esistente attraverso la nuova struttura. Ieri in Comune è stato presentato un progetto, vedremo poi in seguito quelle che saranno le osservazioni, sperando di poter arrivare alla Conferenza dei Servizi. Al momento il mio ruolo è quello di supporto nell'iniziativa, sempre nel rispetto della salvaguardia dell'impianto attuale. La struttura originale verrà mantenuta così com'è, quella nuova si andrà a sovrapporre senza intaccarla e avrà anche una funzione di protezione. L'intervento non riguarda solo lo stadio, ma tutto il quartiere. Ci sono diversi oggetti ancora in studio, il primo dei quali riguarda il riutilizzo del vecchio ponte Bailey per una nuova corsia di afflusso dai parcheggi allo stadio. Questo garantirebbe un ulteriore arteria di collegamento che non va ad appesantire le esistenti. 

Sovrintendenza? 

Tutto quello che viene da loro dovrà essere valutato e soppesato. Vediamo come si pronuncerà e capiremo gli accorgimenti che dovremmo fare. 

Come sarà lo stadio? 

Dipende dal presidente Lotito quello che vuole diffondere. È lui la persona che gestisce l'iniziativa, va a lui il merito. Speriamo che possa andare fino in fondo. Insieme ci siamo trovati subito senza difficoltà.

Conflitto con l'Auditorium?

Tutto può succedere, l'importante è che la gestione degli eventi sia opportunamente gestita senza intralciare le possibilità dell'altro. Il buon senso deve prevalere su ogni altra questione. 

Le parole di Elisabetta Nervi? 

Io sono un tecnico che quando ha cominciato a lavorare, nel 1976, si è sempre dirottato nell'archivio dei progetti di mio nonno. Meglio di me nessun'altro può conoscere la situazione. Tutto il progetto presentato nel 1981 dal sottoscritto allo studio Nervi non faceva altro che riprendere degli schizzi. Addirittura già nel 1966, con mio nonno, si valutava la possibilità di ampliare lo stadio. Nel tempo in diverse occasioni ho presentato delle proposte, sia con il sindaco Rutelli, che con Veltroni e Alemanno. E poi siamo arrivati alla situazione attuale.

L'impianto sarà per la città. Potrà essere l'occasione per rendere più vivibile l'intero quartiere e seguire quel concetto di innovazione che in Europa va per la maggiore. È giusto rinnovarsi e innovare. La proposta in corso è quella di arrivare a questo scopo. Già la situazione del Flaminio è compromessa. Credo vadano fatti interventi strutturali, per lo meno a livello orizzontale. Sarà bene analizzare a fondo lo stato del cemento attuale per arrivare a una situazione di ristrutturazione chiara. A livello archeologico, se si troverà qualche reperto da mantenere o valorizzare, credo si potrà fare all'interno dell'area stessa dello stadio. Vedremo di cosa si tratterà, l'attenzione sarà massima.

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