Il Messaggero | Lotito: "Lazio, il mercato dipenderà dall'Europa. Milinkovic? Non lo vendo". E sul Flaminio...
Tutti lo fermano, tutti lo reclamano, ma stasera non mancherà all’Olimpico. Sempre presente Lotito, ormai senza un attimo di respiro e di sonno, dopo la sua elezione al Senato: «Lì tutti non fanno altro che complimentarsi per la squadra che ho costruito. E io sono davvero orgoglioso di questa Lazio, è bella e punta in alto. Ora voglio vedere lo stesso spirito ammirato contro l’Atalanta in Europa, dove avremmo già dovuto fare meglio». Non c’è in palio solo il riscatto, il prestigio, ma anche un bel gruzzoletto per il passaggio del turno. La qualificazione può dare ossigeno alle casse e magari una spinta in più ad eventuali operazioni di gennaio: «Vedremo con Sarri il da farsi, è chiaro che il mercato dipenderà anche dalle competizioni che dovremo affrontare nel resto del cammino». Il tecnico e il patron l’altro ieri han già avuto un colloquio telefonico, si sono dati appunta- mento a novembre, alla fine della prima parte del campionato e di questo ciclo di fuoco. Sarri continua a invocare uno fra Parisi e Valeri, oltre il solito Ilic a centrocampo, in caso di addio a Luis Alberto: «Anche per il terzino sinistro, deve uscire qualcuno». Non parlategli del vice-Immobile dopo Bergamo: «Cancellieri deve crescere, ha solo bisogno di tempo. E poi avete visto cosa è in grado di fare Felipe Anderson? Maurizio è convinto sia un po- tenziale fenomeno anche in quel ruolo, lo penso da sempre anche io».
RINNOVI IN BILICO - I gioielli di casa lo scaldano, ma pian piano si avvicina l’inverno. Lotito non sente freddo, nonostante la scadenza di Milinkovic nel 2024 e sebbene l’agente Kezman continui a gettare ombre sul futuro del suo assistito. Dopo il mondiale si saprà la verità sul serbo, ma il presidente ne è certo: «Non vendo Sergej, gli offrirò il rinnovo. Lo ribadisco, ora vale 120 milioni, e ogni mese che passa, sale il prezzo». Il Sergente è diventato un campione vero, per Tare il fiore all’occhiello del suo operato. Con l’inserimento di Fabiani, la sfera di competenza di Igli è però stata ridimensionata, c’è un contratto a termine a giugno: «Ma non è mai stato messo in discussione il suo ruolo di diesse, né adesso né per il futuro», assicura Lotito. Pronto a chiedere un rimborso/sconto sull’affitto dell’Olimpico per i disagi del terreno: «Confido nella nostra sinergia con Sport e Salute per avere presto un bel campo». FLAMINIO E RITIRO - Diventa tuttavia sempre più di attualità avere un proprio stadio. Martedì in commissione in Campidoglio sarebbe emersa la possibilità di ampliare la capienza del Flaminio a 40 mila posti, comunque sotto la media attuale della Lazio in campionato. L’assessore allo Sport, Alessandro Onorato, ha però lanciato un ultimatum entro Natale a Lotito: «Credo non ci sia nessuno nelle condizioni di poter porre un dik- tat. Anzi, nessuno può impormi i tempi in cui devo presentare un progetto e, ripeto, non lo farò senza garanzie, così al buio. Sto facendo i miei approfondimenti nel dettaglio». Come quelli sul ritiro invernale (fissato il periodo dal 12 al 23 dicembre) della Lazio: «Faremo una scelta dopo aver visionato ogni sito». Il team manager Derkum e la dottoressa Nastri erano partiti la scorsa settimana per l’Argentina, sono tornati con le maglie del Boca sabato scorso. Lotito non vorrebbe disertare il torneo voluto da Papa Francesco, ma Sarri mostra il suo dissenso, stavolta anche in pubblico: «Andare in Sud America sarebbe una follia dal punto di vista tecnico. Torniamo a giocare a inizio gennaio a temperature basse. Andare a fare il ritiro con 30 gradi, 15 ore di viaggio e il fuso, ti comporta 2-3 giorni di viaggio e altri per assorbirlo». Se proprio non si può restare a Formello, le mete più gradite all’allenatore sono Spagna e Portogallo. Nel Paese lusitano il club alloggerebbe presso il Cascade Wellness Resort di Lagos, nell’Algarve, la regione più a sud. L’opzione iberica prevede invece la permanenza all’Hotel Parador de El Saler a Valencia, paradiso del golf. Più distante l’alternativa turca a Muratpasa nell’Antalya all’Hotel Miracle Resort. In Europa si andrà, in Europa si gioca adesso. Il Messaggero/Albero Abbate