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Il regista cinematografico notoriamente di fede laziale, Paolo Genovese, è intervenuto nella trasmissione radiofonica “Lazio Social Club” a Radio Laziale, parlando del cammino in campionato e in Europa League che sta attraversando la squadra di Marco Baroni. Il regista si è particolarmente soffermato sulle scelte tecniche del nuovo mister biancoceleste riguardo al quasi totale turnover e alla conseguente decisione di integrare tutti i giocatori dello spogliatoio. Ma questo è solo uno dei punti snocciolati nel corso dell'intervista, di seguito le dichiarazioni di Paolo Genovese:

Ti aspettavi questo momento d'oro da parte della Lazio di Baroni?

No, non me lo aspettavo. Grande merito a Baroni, mi piace ribadirlo, è stato veramente bravo. La sua attenzione alla parte psicologica dei giocatori è stata fondamentale. Vedo un turnover in cui tutti quanti si sentono titolari, non ci sono solo i titolari o solo le riserve. Sentirsi apprezzati penso che sia fondamentale per i giocatori, in cui sono sempre lì sul pezzo. Può entrare o uscire chiunque dal campo secondo una scelta di squadra, non ci sono più preferenze. Questo ha portato ad un'atmosfera bella in cui tutti si sentono parte di un gruppo. Chapeau. Cedere qualcuno per far sentire tutti parte di una squadra, rischiarsela un po' per un bene superiore: l'armonia del gruppo. Mi piace, è molto intelligente e coraggioso. Si sentono spesso gli allenatori quando dicono che non ci sono riserve o titolari, però poi lo devi fare veramente, e lui lo sta facendo davvero. 

Chi è l'attore principale?

Ho un debole per Lazzari, sono molto felice che stia facendo bene. Domenica scorsa ha fatto una partita incredibile con il Bologna. Mi prendo Zaccagni e anche Rovella, su cui speravo tanto che riuscisse ad incidere e lo sta facendo. C'è una voglia di riscatto ad oggi con Baroni. Gira tutto cosi bene e non siamo abituati. Anche la fortuna spesso ci viene in aiuto. 

genovese

Che film è la Lazio di quest'anno?

Direi “Fuga per la vittoria”, in cui c'è un gruppo che riesce a fare un'impresa anche più grande di quella che tutti si sarebbero aspettati. Secondo me dobbiamo anche un po' fantasticare, non voglio fare troppo l'ottimista, però noto che nessuno si azzarda a parlare di “scudetto”, lo fanno con l'Atalanta che ha i nostri stessi punti. Non voglio essere un illuso, ma il calcio non è razionalità, è pancia, è entusiasmo. Se pensiamo che la Lazio non possa mai vincere lo scudetto che tifiamo a fare? Questo è un anno in cui devi sognare. Ma restando con i piedi per terra quest'anno devi puntare alla Champions. 

Quanto credi nell'Europa League?

Ci devo credere più che con il campionato. Questa è la prima fase e dobbiamo stare con i piedi per terra. Considerando che le candidate alla finale sono alla nostra portata e considerando che quest'anno non scenderanno più squadre dalla Champions, secondo me possiamo iniziarci a fare un pensierino a fare un percorso importante anche in Europa. Sulla carta le possibilità ci sono. Ad inizio anno nessuno avrebbe mai pensato a questo cammino europeo, poi giovedì c'è anche una partita che è assolutamente alla nostra portata. 

Sulla rivalità con la Roma

Per me c'è prima la Lazio e poi la Roma, non sono un antiromanista, se perde va bene altrimenti pazienza. Io penso alla Lazio, per esempio per Napoli-Roma preferivo un pareggio, ma se avesse vinto la Roma bene, perché avremmo preso tre punti al Napoli. Non ho questo veleno nei loro confronti. Tutti i miei amici e colleghi sono della Roma, quindi il sano sfottò c'è sempre stato, ma adesso no perché è veramente un momento difficile perché non è una rivalità a pari armi. 

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