In questa stagione la Lazio sta riscontrando diversi problemi, specialmente in attacco. Se lo scorso anno il gol sembrava arrivare con estrema facilità, in questo i numeri sono preoccupanti. La capacità realizzativa, guardando i tiri e i gol messi a segno, si aggira attorno al 10% e i gol totali sono solo 24 in 20 partite giocate. Spesso per questi numeri si tende a dare la colpa a chi gioca davanti, considerando che Immobile e Castellanos insieme hanno messo a segno solo 6 reti (4 il primo e 2 il secondo), ma bisognerebbe chiedersi se si tratta di poco cinismo o di poche occasioni create. O magari, se la causa è da ritrovarsi in una combinazione delle due opzioni. I numeri parlano e ad oggi se si guarda la classifica marcatori troviamo il primo biancoceleste (il solito Immobile) solo alla 31esima posizione con 4 gol, seguito poi da Vecino e Zaccagni a 3 e da Felipe Anderson a 2.

Se vedere Vecino in quella classifica potrebbe essere una sorpresa, lo è anche vedere le due ali titolari così in basso. In questa stagione, infatti, si è notato che a rendere meno sono specialmente gli esterni di attacco. Rispetto alla scorsa stagione, Zaccagni e Felipe sono discontinui e quando loro non girano, la Lazio non gira. Che ci siano questioni contrattuali dietro? Entrambi si avvicinano alla scadenza (Felipe a giugno e Zaccagni nel 2025) e devono decidere il loro futuro insieme alla società.

Per quanto riguarda il brasiliano, la strada sembra ormai tracciata. Come riporta la Gazzetta dello Sport, non sembrano esserci più margini per prolungare il contratto, con il calciatore che chiede 4 milioni mentre la società non vuole andare oltre i 3 più bonus. Lo stesso Fabiani nei giorni scorsi ha fatto sapere che l'offerta è sul tavolo e non verrà rilanciata, mentre Felipe Anderson rivela che ancora non può dire nulla sul suo futuro.

Per Zaccagni la situazione è diversa. Sempre stando alla Gazzetta dello Sport, la questione contrattuale sembra essersi sbloccata in senso positivo. Le parti sono tornate a dialogare e hanno trovato un accordo di massima per un prolungamento fino al 2028 con un ritocco dell'ingaggio a 2,5 milioni più bonus. Il nuovo accordo sarà formalizzato entro marzo.

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