Dopo la sconfitta subita in casa conto il Milan, il presidente della Lazio Claudio Lotito ai microfoni di Dazn commenta il match:

Io mi sento di dire che quando il gioco assume questi connotati sicuramente devono essere altri organismi preposti per poter fare delle valutazioni, significa che manca l'affidabilità del sistema e nel momento in cui manca l'affidabile del sistema bisogna ricorrere alle istituzioni terze che poi pongono fine a questa situazione che sicuramente è incresciosa oggi. Soprattutto anche dal punto di vista di quelli che sono i colori dello sport perché si deve vincere per meglio per carità, poi il calcio ha dato ampia dimostrazione che tante partite vengono vinte per fatti imponderabili ma oggi secondo me c'è un famoso limite oltre il quale non si deve mai andare. Oggi abbiamo superato tutti i limiti possibili immaginabili e quindi vengo io a parlare proprio per evitare che possano essere interpretate le parole dal punto di vista strumentale, io mi assumo la responsabilità di dire che la squadra si farà valere nelle sedi preposte per quello che tutti hanno visto pubblicamente in base a quello che è successo e nel momento in cui un sistema non è in grado di garantire l'affidabilità di se stesso dovrebbe porsi un punto interrogativo e dare delle risposte concrete con fatti e non con parole. Questa cosa si ripete da diverso tempo, vorrà dire che cercheremo di farci valere in altre con altre istituzioni.

Sull'Arbitro:

Non conosco Di Bello, non rientra nel mio costume intrattenere rapporti di nessun tipo con nessuno  dell'istituzione degli alberi. Ritengo che come ho detto anche oggi in altri ambienti, è giunto il momento che la Lega abbia chiaramente una conduzione terza al di fuori del sistema perché il sistema non è in grado di garantire l'affidabilità e la diversità di tutti i comportamenti.

Champions:

Oggi la squadra ha lottato, nonostante fossero rimasti in 9. Quindi oltre questo hanno combattuto fino alla fine, inoltre hanno avuto pure qualche occasione per poter in qualche maniera coronare un risultato sportivo diverso da quelle che erano forse le aspettative di qualcuno. Io penso che che nella vita ci sono come dire anche dei valori che dovrebbero essere rispettati perché noi parliamo di sport e lo sport sono soprattutto il rispetto delle regole, oggi pare che queste cose sono venute meno.

Sarri:

Io con l'allenatore non c'ho nessun tipo di rapporto di confronto sconto. Il confronto dialettico o di contrasto diciamo c'è, il confronto dialettico viene sempre con tutti i collaboratori ma sempre volto a comporre non mai a dividere. Ho una mentalità che giudica le persone per quello che fanno e per i risultati che portano, è chiaro che nel momento in cui i risultati non dipendono dalle persone ma dipendono da fattori esterni, uno deve pure prenderne atto e agire con altri mezzi in altre sedi. 
Nessuno ha messo in discussione la prestazione della squadra perché oggi insomma è stata sia stata come dire una sconfitta forzata ecco mettiamola così

Tifosi:

Si devono fidare della società 

In chiusura:

Non parlo con la delusione dello sconfitto,  parlo con la con la certezza di quello che ha visto ciò che è accaduto e con la consapevolezza che queste cose non devono accadere ne alla Lazio né da altre parti e quindi farò mettere in moto un meccanismo per far sì che ciò accada più.

Il presidente della Lazio ha poi aggiunto ai microfoni di Lazio Style Channel:

I fatti si commentano da soli o sbaglio? Il buongiorno si vede dal mattino. Abbiamo sempre avuto un comportamento all’insegna del rispetto delle istituzioni. Oggi capiamo che alcune situazioni non possono più essere garantite sul piano dell’affidabilità e quindi noi dobbiamo rivolgerci a istituzioni terze che possano ripristinare equilibrio. 
 

Non ricordo una partita arbitrata in questo modo da quando sono presidente della Lazio. Quando succedono degli episodi non succedono a caso e quindi significa che il sistema non è più in grado di garantire la terzietà. Si vince per merito. Se avessimo continuato la partita per un altro quarto d’ora saremmo rimasti in 7 e ci sarebbe stata la sconfitta a tavolino. 
 

Il tema è che uno si deve porre il problema è non è quello della Lazio. La Lazio è il capro espiatorio in questo momento. Non è la prima volta che succedono queste cose non in linea con una valutazione oggettiva. Nel momento in cui succede questo e il sistema non è in grado di gestire e correggere la situazione bisogna rivolgersi a istituzioni esterne, lo dico con tranquillità e queste sveleranno alcuni retroscena che posso portare a valutazioni di natura diversa. Non pensò che quando succedono queste cose succedono a caso. Parlo io e non la squadra così ci chiariamo bene Perché non devo mandare messaggi o segnali. Io sono abituato a fare i fatt e seguiranno a queste considerazioni che stiamo facendo. 

La politica della Lega è una politica che deve avere il consenso della maggioranza della società. Io ho preso atto solo di quello che è stato deliberato e questo dimostra che c’è una situazione che non è più in linea con quelle che sono le aspettative di un sistema che possa produrre degli effetti di affidabilità. Oltre a questo aspetto politico che attiene a valutazioni di situazioni che non sono più in linea con le squadre di Serie A, poi c’è un tema specifico dove nel momento in cui non trova conforto nelle istituzioni uno si rivolge a istituzioni esterne.

Ho già visto la squadra è ho la sensazione di spuma squadra frustrata, mortificata però combattiva e significa che c’è l’orgoglio dell’appartenenza e di stare dalla parte del giusto.

 

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