La Lazio a confronto: 2022/23 vs 2023/24, un’analisi dettagliata delle prime 17 giornate di campionato
Manca ancora una partita, quella con il Frosinone del 28 Dicembre allo Stadio Olimpico, e il 2023 si concluderà anche per la Lazio, lasciando così alle spalle un anno che complessivamente ha regalato molte gioie e qualche dolore in casa biancoceleste. Innanzitutto, è bene ricordare che a giugno si stava festeggiando il 2° posto in classifica che equivale a dire il miglior piazzamento in campionato dai tempi dell’ultimo scudetto laziale (1999-2000). Tuttavia, il terzo anno di Sarri è iniziato con qualche difficoltà, segnato da prestazioni altalenanti e risultati che hanno lasciato l’amaro in bocca. Adesso, a due giornate dal giro di boa, è tempo di bilanci.
Risultati e classifica: un confronto diretto.
Esaminando le prime 17 giornate di quest'anno e confrontandole allo stesso periodo della passata stagione, emerge subito un dato negativo. Nel campionato 2022-23, a questo punto, la Lazio aveva ottenuto 9 vittorie, 4 pareggi e 4 sconfitte, totalizzando 31 punti e posizionandosi al 4° posto in classifica. Quest’anno i risultati indicano un calo: le vittorie sono 7, i pareggi 3 e le sconfitte altrettante 7 (5 delle quali arrivate in trasferta) per un totale di 24 punti, 7 in meno rispetto lo scorso anno e 9° posto in classifica.
Questi numeri suggeriscono che la squadra potrebbe aver incontrato più difficoltà nell’ inserimento dei nuovi giocatori (ben 7) dopo la rivoluzione attuata durante il calciomercato estivo. Ha sicuramente inciso l’addio di Sergej che ha lasciato un grande vuoto nel centrocampo biancoceleste, oltre alla possibilità che tra i “senatori” stiano venendo meno motivazioni dopo il secondo posto della passata stagione, considerato un miracolo da Sarri stesso. In ogni caso, la zona Champions dista “solamente” 7 lunghezze ed il divario attuale non appare incolmabile, ma è fondamentale considerare ogni singolo aspetto nella corsa per gli obiettivi stagionali.
Efficienza in difesa e sterilità in attacco: i numeri che contano
Il calcio è un gioco di equilibri, e l'analisi dei dati difensivi e realizzativi può fornire una visione più approfondita sulle prestazioni della squadra. Il reparto arretrato nella scorsa stagione è stato il punto forte della squadra: la difesa ha infatti ottenuto un bottino di 21 partite a reti inviolate (Provedel ha così eguagliato il record assoluto di Buffon della stagione 2010-11) concedendo pochissimo agli avversari. Quest'anno al momento la Lazio ha subito 18 reti, mentre nello stesso periodo del campionato passato ne aveva subiti 15; questo ad attestare l’ottimo lavoro che è stato fatto da parte del mister sulla fase difensiva e la continuità di rendimento ne è la dimostrazione. I limiti attuali sono sicuramente in attacco dove i gol segnati sono 18 a discapito della scorsa annata quando erano già 29. Questo dato è indicativo e dimostra il problema della sterilità offensiva che sta incombendo in questo periodo. Il recente infortunio di Immobile contro l’Empoli è la prova del momento nero che sta attraversando il reparto offensivo biancoceleste, ma allo stesso tempo potrebbe rappresentare un’occasione per Castellanos per ritrovare il feeling con il gol che manca dall’8 ottobre nella vittoria casalinga per 3-2 con l’Atalanta. L’ex Girona ha dimostrato un’ottima tecnica e una buona capacità nel legare il gioco, un po’ meno freddezza nella fase realizzativa. Oltre ai due terminali offensivi non stanno ben figurando nemmeno gli esterni d’attacco in zona gol: 3 sigilli per Zaccagni, 1 solo per Felipe Anderson; lo scorso anno erano rispettivamente a quota 6 e 4. È necessario ritrovare la stessa freddezza e lucidità che hanno caratterizzato la scorsa annata ed è questo l’augurio per il nuovo anno. Infine una nota di merito al portiere Ivan Provedel: l’italo-russo è stato pagato 2,3 milioni dallo Spezia nell’estate del 2022 e dopo essere stato premiato come miglior portiere nella passata stagione si sta confermando sugli stessi livelli. Sono molteplici i suoi interventi miracolosi che anche quest’anno, in più di qualche occasione, hanno salvato il risultato. Si conferma ad oggi una delle migliori intuizioni di mercato dell’era Lotito.