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L’ex arbitro Gianpaolo Calvarese, attraverso il suo sito ufficiale, ha analizzato le decisioni dell’arbitro Rapuano, protagonista di Lazio-Fiorentina, disputata ieri sera allo Stadio Olimpico. Il direttore di gara ha attirato diverse critiche da parte dei tifosi biancocelesti.

Secondo tempo teso e episodi chiave allo Stadio Olimpico

Il secondo tempo tra Lazio e Fiorentina è stato caratterizzato da grande tensione, culminata con molte ammonizioni e le espulsioni di entrambi gli allenatori: Baroni e Palladino.
Un momento cruciale è stata l’espulsione di Adli, avvenuta in pochi secondi: prima il cartellino giallo per aver ritardato l’uscita dal campo (violazione regolamentare) e poi l’espulsione per un gesto di stizza, ovvero il calcio al pallone scagliato verso la tribuna.

Gli episodi arbitrali più discussi di Lazio-Fiorentina

Uno degli episodi più controversi è stato un contatto tra Pongracic e Romagnoli nell’area della Fiorentina, giudicato non falloso dall’arbitro Rapuano. Durante un calcio d’angolo, il croato ha colpito involontariamente il volto del difensore biancoceleste con una manata. Perché il VAR non è intervenuto? Dal punto di vista tecnico, il corner non era stato ancora battuto, quindi non si potevano applicare sanzioni tecniche. Tuttavia, per condotta violenta, il VAR avrebbe potuto intervenire. In questo caso, però, la manata non era da espulsione, ma al massimo da ammonizione.

Polemiche sul pallone recuperato da Zaccagni

Un altro episodio che ha acceso le proteste della Lazio riguarda un’azione di Zaccagni nei pressi della bandierina. Il centrocampista ha recuperato il pallone, convinto che fosse in gioco, ma il pallone era già uscito dalla linea di fondo per poi rientrare. Di conseguenza, Rapuano ha interrotto il gioco e assegnato un calcio d’angolo. Questo episodio ha generato grande malumore tra i tifosi.


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