Quest'oggi, ai microfoni di Radiosei, è intervenuto Guglielmo Stendardo, ex difensore della Lazio, ma anche dell'Atalanta, prossimo avversario dei biancocelesti in campionato. Queste le sue parole, riportate dal sito Radiosei.it, sulla Lazio: dalla partita di domenica scorsa contro il Napoli al prossimo incontro in quel di Bergamo, passando per la difesa biancoceleste ed il suo allenatore Maurizio Sarri:

"Fare confronti con le stagioni precedenti è un errore, cambiano gruppi, persone, equilibri e risultati. La Lazio può avere l’attenuante della Champions che toglie moltissime energie. Il Napoli invece ad esempio con 20 punti in meno ha perso tantissimo, non gioca più come l’anno scorso dopo aver perso Spalletti che garantiva identità alla squadra. Penso che la Lazio possa avere molte attenuanti, la Champions l’ha fatta bene e il derby di coppa è stato vinto meritatamente.

La Lazio troverà un’Atalanta molto fisica, con uno Scamacca in più ed un centrocampo fortissimo che fa la differenza. Gasperini in attacco ha l’imbarazzo della scelta e ha ritrovato solidità difensiva: se la Lazio vuole un risultato positivo dovrà fare una grande partita. Ma anche l’Inter dovrà fare grande attenzione contro l’Atalanta.

Per il quarto posto se la giocano Atalanta, Lazio e Napoli. Penso che queste tre abbiano qualcosa in più rispetto alla Roma, se la giocheranno fino alla fine. Nella Roma il cambiamento più netto è il modulo, costruisce in maniera diversa con quattro difensori e l’attacco a 3 che si abbassa: è una squadra che attende e riparte. Rispetto a prima tiene di più la palla e la ricerca del terzo uomo, ma non penso che possa risolvere tutti i problemi che aveva in passato. Fare due finali era il massimo per le possibilità di questa squadra: poi i tifosi spesso sono meno razionali, ma in questi anni hanno fatto il massimo che potevano.

La Lazio si sa benissimo come gioca, penso che le squadre avversarie già conoscano i vari punti di forza: soprattutto gli esterni tutti abili nell’uno contro uno. Anche la punta centrale ha sempre bisogno del sostegno della mezzala che riempie l’area di rigore: con Milinkovic Savic questo riusciva molto bene, oggi hai giocatori con caratteristiche diverse. In alcuni momenti sbloccare una partita contro una squadra bassa come il Napoli non è semplice. Il dato delle reti su palla inattiva (uno soltanto, ndr.) è importante: ci sono giocatori che hanno cattiveria e sono decisivi in queste situazioni.

Penso che Gila stia andando molto bene, ha avuto un impatto positivo. Lui è veloce e potente, un marcatore semplice sempre cattivo e concentrato. Accanto a Romagnoli ha trovato il partner che si sposa bene con le sue caratteristiche. In difesa credo che la solidità difensiva sia uno dei punti da cui ripartire. Non dimentichiamoci che la Lazio è una squadra forte, ma può sempre incontrare difficoltà: tutte tranne l’Inter hanno fatto fatica ad avere continuità nonostante le grandi qualità.

Parlando come allenatore che allena nei dilettanti, penso che da Sarri alla Lazio ci sia tanto da imparare sul campo: è un maestro di calcio. Ha dei principi che ammiro, con una difesa molto alta e che fa del possesso palla la sua arma principale. Ha dato identità a tutte le squadre in cui ha allenato. Abbiamo sfidato spesso l’Empoli di Sarri e si vedevano gli stessi principi. L’unica cosa che farei è, dentro la partita, provare a cambiare qualcosa. Il suo modo di essere gli ha concesso di vincere lo scudetto con la Juve, fare il miglior calcio d’Italia a Napoli e arrivare ad essere Sarri anche alla Lazio. A volte l’imprevedibilità potrebbe anche essere un’arma migliore, ma i risultati ed il bel gioco sono tutti dalla sua parte".

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