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Sergio Conceição, dopo 7 anni alla guida del Porto e con un bottino di ben 11 trofei conquistati, lascia ufficialmente il club. L'addio arriva attraverso un duro comunicato, nonostante il rinnovo contrattuale firmato poche settimane fa fino al 2028.

Il motivo della rottura

Il "terremoto" in casa Porto è legato al recente cambio di presidenza: Pinto da Costa, ex patron, ha ceduto il posto a Villas Boas (ex tecnico del Chelsea), che, dopo soli 3 giorni, ha deciso di licenziare Conceição e sostituirlo con il suo vice, Victor Bruno. Ieri notte, il Porto ha annunciato la rottura parlando di una risoluzione unilaterale del contratto.

L'ex Lazio non ci sta e ha deciso di rispondere con un duro comunicato.

Conceição

Le parole di Conceição:

Oggi ho annunciato la risoluzione del contratto firmato con il Porto il 25 aprile di quest'anno, alle condizioni sempre annunciate. Si è concluso con successo un periodo di 7 anni e 11 titoli, di grandi traguardi sportivi nella vita del nostro club.

Gli eventi recenti, vale a dire la violazione della fiducia da parte di un membro del mio staff tecnico, l'interferenza nella sua integrità e coesione a mia insaputa, mi lasciano esausto e disilluso. Io sono sempre stato guidato dalla franchezza e dalla lealtà.

Presto renderò tutto pubblico e dirò la verità dei fatti, compresi i seguenti punti:

  • Il rinnovo del 25 aprile, in cui ho voluto inserire la clausola che ora mi permette di lasciare il Porto, senza alcun costo per il club. Questo è l'impegno che ho preso con il presidente Jorge Nuno Pinto da Costa, ma soprattutto con i soci del Futebol Clube do Porto;
  • Il rinnovo con il restante staff tecnica, che è già stato da loro commentato e che ha seguito le tempistiche comuni di questi processi;
  • Il ritardo di questo processo, che si è scontrato con la riluttanza a mettere in pratica, ciò che ha mantenuto per anni il club all'apice del calcio portoghese, un discorso di integrità e trasparenza legittimato dai soci;

 

È sempre stata la fedeltà a questo club a trattenermi qui. È anche per questa stessa lealtà verso le persone che sono qui con me da oltre 30 anni, e verso i membri del Porto, che oggi faccio questo passo.

Non sarà una violazione dei valori e un tradimento da parte degli altri che mi farà mettere in dubbio i miei valori e la mia parola. Come avevo promesso, lascio il Porto con la stessa dignità con cui sono entrato. Non sono venuto qui per soldi, e non è per il denaro il motivo per cui voglio andarmene.

Parto con il senso del dovere compiuto. Sono 17 i titoli che lascio come contributo, dal campionato nazionale juniores del 1991/92, all'ultima Coppa del Portogallo.

Ringrazio ognuno dei nostri tifosi per il sostegno che ho sentito da quando avevo 16 anni, quando mio padre mi lasciò sulla porta dell'Estádio das Antas.

Grazie anche al mio staff tecnico, tutto lo staff di supporto di Olival e Dragão. A tutti i giocatori che ci hanno permesso di festeggiare tanti titoli in questi 7 anni.

E soprattutto alla mia famiglia, che mi ha aiutato a sopportare il peso di essere l'allenatore del Porto negli ultimi 7 anni.

Per sempre, uno di voi.

Sergio Conceiçao

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