Era il 6 gennaio quando il suo gol fece esplodere l’Olimpico (Lazio-Roma 3-1), oggi è il 6 aprile e i biancocelesti proveranno a ripetere l’impresa: la classifica non è delle migliori, la gara è la più sentita della stagione e mister Tudor si sta insediando. Situazione che l’ex laziale Cesar ha paragonato a quella della sua Lazio del 2005: «Papadopulo era con noi da una sola settimana, non eravamo favoriti e la società non viveva un momento facile, eppure abbiamo vinto con merito». Sua la rete del 2-1 (aprì le marcature Di Canio e chiuse la sfida Rocchi), un balletto come esultanza ed un legame con i tifosi che è rimasto indissolubile da quel giorno.

Cesar ai tempi della Lazio

Come preparava una partita così sentita?

Serve saper soffrire, dare il massimo in ogni momento del match senza far calare mai l'attenzione e, inoltre, l'equilibrio è indispensabile, altrimenti si alza la tensione ed aumentano le difficoltà. Non a caso durante il derby può capitare che i valori delle due squadre si equivalgano, anche se le rose hanno qualità diverse.

Infatti è un confronto in cui i pronostici spesso vengono sovvertiti...

Esattamente e l'atteggiamento può dirla lunga in queste delicate sfide. Ad ogni modo, il cambio tecnico porta sempre entusiasmo, quindi la Lazio deve sfruttare questo particolare.

Nuovo allenatore, una vittoria ed un ko: come arrivano i biancocelesti all'incontro?

Quando c'è un cambiamento tutti si mettono a disposizione, soprattutto con Tudor che è stato chiaro sulle gerarchie. I singoli sono chiamati a mettersi in gioco e a farsi vedere per ottenere una maglia da titolare, dettagli che possono dare una motivazione in più.

Tudor è già entrato in clima derby?

Credo che sappia cosa significhi questa gara. Ha vissuto da calciatore, seppur avversario, l'aria che si respira all'Olimpico. Grazie alla sua mentalità da professionista si sarà subito calato nella parte, sta conoscendo meglio la piazza e da quando è arrivato ha compreso il valore di questo incontro. Inoltre ha già dato un'idea della sua personalità: la sua mentalità è chiara e spero arrivi a tutta la squadra.

 

Primo derby anche per De Rossi, che però conosce bene la stracittadina…

Ha vissuto sempre intensamente queste partite e non è mai riuscito ad essere troppo protagonista in campo, però è romano, tiene alla Roma, ha dato gli imput giusti da allenatore e ha fatto migliorare alcuni calciatori. Alla squadra ha dato stimoli e fiducia, farà lo stesso oggi.

Out Provedel e Zaccagni. Alla luce delle difficoltà dei laziali in zona gol, quanto pesa l'assenza dell'esterno?

Mi spiace per l’emergenza che c’è e soprattutto dispiace che si verifichi in una stracittadina. Tuttavia, proprio perché è un derby, sono convinto che chiunque giocherà metterà la giusta mentalità e vorrà fare bene.

La Lazio deve chiudere al meglio la stagione, quale calciatore si prenderà la squadra sulle spalle questa sera?

Immobile si è sempre dato molto da fare, sta vivendo un momento complicato ma in lui ci credo sempre. Poi ci sono Luis Alberto e Felipe Anderson, che dovrebbero avere maggiore continuità. Conoscono il significato di questa partita e mi auguro possano essere decisivi. Serve dare il massimo, con il derby non si scherza (ride ndr).

 

Il Tempo

Lotito ha scelto il nuovo responsabile della comunicazione della Lazio
Muriqi: "Le colpe alla Lazio erano solo mie. Da Inzaghi a Sarri...". Poi parla della cessione