Aneddoti e curiosità, ma soprattutto esperienza preziosa e un contributo di rilievo, quello di Marco Parolo, in "Quando giochi", libro a breve in uscita e scritto dallo stesso ex calciatore della Lazio insieme al giornalista di DAZN, ma con una lunga carriera alle spalle che passa anche per Sky e Disney Channel, Marco Cattaneo. "Sfidare il cielo", e "Never walk alone" sono due tra i libri che portano la sua firma, tutti con un filo conduttore: la scrittura per ragazzi, un elemento centrale anche in quest'ultimo libro, dove insieme all'ex centrocampista ha voluto creare una sorta di "manuale", come lui stesso ci ha raccontato, sul come affrontare determinate situazioni. Per presentarci questo libro Marco Cattaneo è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Laziopress.it.

Come nasce "Quando giochi"? 

Io scrivo libri per ragazzi e bambini da un po' di anni. Da quando ho conosciuto Marco Parolo mi ha travolto con il suo entusiasmo e la sua fantasia con la capacità di raccontare storie a tutti, compresi i più piccolini, e ho avuto così l'idea di volerci scrivere qualcosa insieme e l'idea è provare a raccontare ai ragazzi che fanno la scuola calcio o giocano al parchetto come affrontare, anche grazie all'esperienza di Marco, tutte le situazioni che possono capitare quando si gioca a calcio, sia da questioni extracalcistiche, ad esempio i genitori che urlano dietro la rete o problemi con allenatori e compagni nello spogliatoio, fino a questioni più tecniche come gestire situazioni in campo, come ci si veste quando fa freddo o caldo. Un piccolo manuale per affrontare tutte le grandi avventure che si vivono sin da piccoli giocando a pallone. 

Sono presenti anche curiosità e aneddoti nel libro? 

Si, perché tutto parte dall'esperienza personale di Marco, dalla Lazio alla Nazionale e partendo dall'aneddoto e dalla curiosità giunge al consiglio per il bambino, a cosa suggerisce perché potrebbe aiutare. Però si, parla della sua carriera sin da piccolo. 

Una piccola anticipazione?

Si, nell'Europeo del 2016, nel momento dei calci di rigore dell'Italia contro la Germania, doveva calciare il rigore. Dice che era divorato dalla tensione e vede sugli spalti 3 amici con cui era cresciuto a Gallarate e con cui calciava i rigori al parchetto a 6 anni all'oratorio a 8 anni. Lui affronta il calcio come divertimento, è un ragazzo estremamente solare, spiritoso e sensibile. Tutto ruota attorno a quella cosa lì, quando hai una pressione bisogna pensare a come era da bambini e al divertimento più puro di calciare un rigore. Questo è un concetto che torna nei vari capitoli.

Quale è stato l'approccio di Marco Parolo alla scrittura di questo libro? 

Marco è incredibile, pensavo di essere io quello entusiasta, ma lui è un uragano, mi batte 10 a 0. A me piace scrivere e lavorare ora a DAZN o Prime Video con ex calciatori che mi insegnano molte cose e mi fanno capire come erano così forti all'interno di uno spogliatoio. Secondo me si portano anche quell'esperienza lì di gente che ha vissuto la squadra e sa fare gruppo, e lui è un trascinatore. Allora ci ripensi pensandoli all'interno di un gruppo squadra, così penso a Parolo all'interno della Lazio, perché se è stato solo un centesimo di come è stato con me in questo progetto fa impressione. E' un trascinatore, è contagioso per l'euforia che mette in tutto ciò che fa. 

E il tuo? 

Io sono felicissimo, ogni volta che esce un libro è l'emozione di un bambino alla vigilia di Natale. Pensare che magari un solo bambino può leggerlo e trovare la forza per giocare a pallone per noi sarà un successo e saremo le persone più felici del mondo. 

E' stato rilevante il rapporto con Parolo, e in generale con gli ex calciatori, per l'idea di un libro di questo tipo? 

Io credo moltissimo alla comunicazione ai più piccoli con il fine di trasferire messaggi e valori in cui crediamo che hanno a che fare con la cultura sportiva e la passione sana e genuina. E Parolo trasmette questo, lui voleva lasciar e il calcio per come lo trattavano, ha vissuto le difficoltà di una carriera che si inceppa. Ci accorgiamo in certi elementi della fragilità di un calciatore. Ad esempio El Shaarawy segna e piange, sappiamo il motivo, o Locatelli che vince la sfida contro il Milan e scoppia in lacrime. Diamo per scontato che siano tutti forti, grandi e vaccinati e insensibili alle difficoltà e invece sono ragazzi come noi. Marco è un ragazzo molto dolce e sensibile e sono convinto che abbia molte storie da raccontare ai bambini. 

 
CHAMPIONS LEAGUE | L’AVVERSARIO – Tutto quello che c’è da sapere sul Feyenoord
CHAMPIONS LEAGUE | Feyenoord-Lazio, biancocelesti in partenza verso l'Olanda | FOTO