Primo turno infrasettimanale della stagione. La Lazio di Maurizio Sarri continua a lavorare per assimilare sempre di più il gioco e la filosofia del Comandante. Qualcosa si inizia a vedere, ma il percorso, dopo cinque anni completamente diversi per modo di giocare, è lungo, e c’è tanto ancora da migliorare. Dopo le sconfitte con Milan e Galatasaray, seguite dal pareggio casalingo di domenica contro il Cagliari, la Lazio vuole tornare a vincere. Nella 5° giornata di Serie A sarà il Torino l’avversario dei biancocelesti, squadra in un buon momento, reduce da due vittorie consecutive. In vista della sfida in programma domani alle 18:30, allo Stadio Olimpico Grande Torino, la redazione di LazioPress.it ha intervistato, in esclusiva, Giorgio Venturin, doppio ex della sfida. L’ex centrocampista ha vestito entrambe le maglie e, con quella biancoceleste, ha conquistato anche tre trofei: una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana e la Coppa delle Coppe contro il Maiorca il quel di Birmingham.

La Lazio, dopo un buon inizio, sta trovando delle difficoltà. Il gioco del nuovo allenatore richiede del tempo: si inizia a vedere qualcosa di Sarri in questa squadra? Cosa manca?

“Tornando indietro nel tempo e vedendo quello che ha fatto ad Empoli e Napoli, oggi si potrebbe dire che ancora l’effetto Sarri sta mancando. Non sviluppa il gioco in maniera fluida come magari era abituato, però ogni ambiente e squadra fa storia a sé. Anche alla Juventus non ha avuto lo stesso imprinting di Napoli. Bisogna pazientare, credo che la squadra, nel complesso, debba ancora assimilare le richieste del nuovo allenatore”.

Dopo cinque anni si è deciso di cambiare allenatore per iniziare un nuovo percorso. Cosa ne pensa del cambio da Simone Inzaghi a Maurizio Sarri in panchina? È stata la scelta giusta?

“Inzaghi credo sia voluto andare via, altrimenti sarebbe stato riconfermato e gli avrebbero rinnovato il contratto. Ha avuto l’occasione di andare in un’altra grande squadra e, probabilmente, aveva capito che il suo percorso alla Lazio era terminato. Capitolo Sarri: per una società importante come la Lazio, è chiaro che si doveva prendere un allenatore che aveva già esperienza sulle spalle e, Maurizio Sarri, rappresenta sicuramente questo profilo”.

La Lazio ha disputato fino ad ora quattro gare di campionato ed una di Europa League. Una volta assimilato il gioco di Sarri, dove può arrivare questa squadra?

“Sicuramente è una squadra che si deve giocare la zona Champions League. Adesso dire che la Lazio può ambire allo Scudetto mi sembra prematuro, credo ci siano delle squadre, in questo momento, più strutturate per raggiungere quell’obiettivo”.

Il Torino, al contrario della Lazio, è partito con qualche difficoltà, mentre ora è in un buon momento, reduce da due vittorie consecutive e l’ottima prestazione con il Sassuolo. Si può dire che l’arrivo di Juric ha dato una marcia in più a questa squadra?

“Questa è la speranza di tutti i tifosi granata viste anche le sofferenze degli ultimi anni. Credo che l’intento del Presidente Cairo è stato quello di trovare un allenatore capace di tirare fuori il meglio dal gruppo squadra. Anche il Torino è una squadra in rodaggio, mi auguro che continuino così perché il Toro è una società importante e blasonata. La speranza è quella che riesca a stare nella parte sinistra della classifica. Presupposti per fare meglio dello scorso anno? Viste le ultime due settimane credo di sì. La svolta c’è stata negli ultimi due giorni di calciomercato, dove c’è stato un lamento evidente da parte dell’allenatore, con quei due/tre innesti fatti nelle ultime battute di mercato. Questo probabilmente ha cambiato l’inerzia della squadra”.

Torino in un buon momento, la Lazio ancora un “cantiere aperto”: che partita si aspetta tra queste due squadre domani pomeriggio?

“Sarà una bella gara, con tanti giocatori di qualità. Il livello tecnico è elevato, questo lascia sperare di vedere veramente una bella partita”.

Ciro Immobile, il grande ex della sfida: capocannoniere con i granata, vincitore della Scarpa d’Oro in biancoceleste e non solo. Nonostante questo viene prontamente criticato in Nazionale: qual è il suo pensiero?

“Penso che sia ingiusto questo attacco nei confronti di Immobile quando veste la maglia dell’Italia, stiamo parlando di un giocatore che ha fatto una vagonata di gol. È un generoso, da sempre tutto, e quindi credo che debba stare tranquillo. Tra l’altro ha la fiducia incondizionata nello staff Azzurro, Mancini punta molto su di lui. Quello che mi sento di dire? Critiche ingenerose, Ciro deve stare sereno perché farà sicuramente bene anche in Nazionale”.

Tra le big della Serie A è partito forte il Napoli, con Inter e Milan subito sotto. Poi ci sono Lazio e Roma che hanno cambiato i rispettivi allenatori, l’Atalanta ed infine la Juventus che sta faticando. Quale squadra l’ha impressionata di più? Alla lunga quale farà meglio?

“Visto questo inizio di stagione il Milan è la squadra che mi è piaciuta di più. Fortunatamente è un campionato equilibrato, o almeno si spera. Lo scorso anno l’Inter lo ha vinto con alcune giornate di anticipo, è quasi sempre stato in testa dominando. Negli anni precedenti neanche a parlarne, con la Juventus che vinceva a mani basse. Forse quest’anno ci sarà un campionato equilibrato”.

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