Alla fine, Matias Vecino rimane alla Lazio, e la squadra continua a fare affidamento su di lui, grazie alla sua esperienza e carisma. Un anno fa, sembrava destinato al Galatasaray, ma Maurizio Sarri riuscì a convincerlo a restare. In una stagione complicata per i biancocelesti, Vecino è stato uno dei pochi a brillare, chiudendo con 7 gol (suo record personale) tra campionato e Champions League. Senza contare i rigori, sarebbe stato lui il miglior marcatore della squadra, superato solo da Immobile.

Un ruolo importante

Nonostante l'intenzione della Lazio di puntare sui giovani e abbassare l’età media della rosa, Vecino, con il contratto in scadenza a giugno, continua ad essere centrale nei piani della squadra, forse più che mai. L'allenatore Marco Baroni ha deciso di escludere Gaetano Castrovilli dalla lista per l’Europa League, inserendo solo quattro centrocampisti della prima squadra: Dele-Bashiru, Guendouzi, Rovella e lo stesso Vecino. Questo significa che l’uruguaiano avrà un ruolo cruciale nelle ambizioni europee della Lazio e dovrà reggere il peso di più impegni ravvicinati.

Le sua gestione

Nella scorsa stagione, Vecino non è mai partito titolare in due partite consecutive a pochi giorni di distanza, con Sarri che ha sempre gestito attentamente il suo impiego. Anche Tudor ha fatto lo stesso, schierandolo titolare solo quando gli impegni erano ben distanziati. Tuttavia, quest’anno Baroni potrebbe farlo partire dall’inizio con maggiore frequenza, considerando che nel 2023-24 Vecino ha iniziato 17 delle 41 partite giocate.

Esperienza ed incisività

Con la sua vasta esperienza, Vecino è una pedina fondamentale nel centrocampo della Lazio, soprattutto in ambito internazionale. Nessuno, tra i suoi compagni di squadra, vanta il suo numero di presenze nelle competizioni europee, e il fatto che abbia chiuso con la nazionale gli permette di concentrarsi esclusivamente sul club. A Formello si affidano a lui per la sua leadership e la sua esperienza, che saranno indispensabili per permettere alla squadra di affrontare al meglio gli impegni europei, nonostante le risorse limitate a centrocampo.

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