Senza storia, Lazio presa a pallonate, Inter in finale contro il Napoli dopo aver stradominato la sfida. Come è giusto che sia la Supercoppa Italiana se la giocheranno lunedì i vincitori del campionato e della Coppa Italia. Prova anonima dei biancocelesti dominati dagli avversari più tonici e determinati. Finisce 3-0 con i gol di Thuram, Calhanoglu su rigore, concesso all'inizio della ripresa, e il sigillo di Frattesi. Inzaghi ha presentato la miglior Inter possibile. Tutti i titolari in campo da Calhanoglu a Mkhitaryan, da Lautaro a Thuram. Sarri ha scelto Gila in mezzo alla difesa con Romagnoli, il centrocampo muscolare formato da Guendouzi, Rovella e Vecino, più il tridente pesante con Felipe Anderson-Immobile-Pedro. Niente Zaccagni dall'inizio, la botta presa a Udine continua a penalizzarlo e, nonostante la squalifica per la prossima partita di campionato che ne avrebbe consigliato l'impiego, si è deciso di usare massima cautela.

Primo tempo senza Lazio, assente totalmente dal campo: troppa Inter che ha preso in mano il gioco e dominato la scena dell'Al Awwal Park Stadium di Riad, stavolta più pieno rispetto alla semifinale vinta dal Napoli. Un solo gol di Thuram con assist strepitoso di Dimarco, un caso perché il monologo nerazzurro è totale. Traversa di Barella, Darmian sbaglia da ottima posizione, i quinti di Inzaghi sfondano da entrambi i lati, Provedel si fa trovare pronto su Lautaro. Sarri si è sgolato per chiamare un inutile pressing sempre saltato dai dirimpettai. Attaccanti sfiancati in un lavoro infruttuoso che ha finito per sbilanciare il centrocampo che si è fatto sempre prendere d'infilata. Guendouzi e Rovella hanno provato con Vecino ad opporsi, a fare un diga in mezzo: senza successo. Una prima frazione davvero avvilente al netto delle assenze pesanti e di giocatori impresentabili e in debito di fiato soprattutto in attacco (Immobile e Pedro), mentre Felipe ha aiutato poco Lazzari sull'arrembante Dimarco.

Ripresa senza cambi e Sarri ha pagato subito dazio: rigore moderno di Pedro su Lautaro che Calhanoglu ha trasformato senza problemi il 2-0 in avvio di secondo tempo. Cambi immediati ma tardivi pensando al campionato: dentro Cataldi e Luis Alberto, fuori Rovella e Guendouzi. Ancora traversa di Lautaro prima di qualche segnale di risveglio biancoceleste più perché l'Inter ha smesso di spingere e la Lazio ha tratto giovamento dall'ingresso del mago spagnolo. Il tecnico toscano ha provato a rivoluzionare la squadra con Isaksen e Pellegrini per Pedro e Marusic. Inzaghi ha inserito Frattesi, De Vrii, Arnautovic, Asllani e Sanchez e, nonostante qualche timido sussulto laziale, sicuramente più partita, la sfida è scivolata via fino al 3-0 di Frattesi in contropiede con l'epilogo giusto: Inter in finale, Lazio con la testa al campionato con  la speranza di recuperare qualche big e riprendere il cammino interrotto da questa inutile spedizione araba. Il Tempo/Luigi Salomone

La Repubblica | La Super Inter si prende la finale. Alla Lazio resta un pugno di sabbia
Il Tempo | Lazio, riscaldamento fatale a Zaccagni: si ferma 15 giorni