ESCLUSIVA| L'ex Bologna Castellini: "All'Olimpico una gara strana. Lazio ancora altalenante"
Quest'oggi andrà in scena all'Olimpico Lazio-Bologna, una gara con cui entrambi dovranno provare a rialzarsi dopo le cadute in Coppa Italia contro il Milan e un percorso in Serie A che non sta entusiasmando da parte della squadra di Mihajlovic. La Lazio sembrava aver trovato, almeno in campionato, una continuità che era mancata ai ragazzi di Sarri nella prima fase di stagione e che ha influenzato in negativo l'attuale posizione in classifica. Per commentare la gara è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Laziopress.it l'ex giocatore del Bologna Marcello Castellini.
Cosa ti aspetti dalla gara dell'Olimpico?Sicuramente si tratterà di una gara anomala, la Lazio proveniva da una buona serie di partite anche se a volte paga ovviamente l'alternarsi di alti e bassi. Inoltre c'è da tenere conto anche della partita in Coppa Italia. Dall'altra parte invece un Bologna che dopo un periodo passato così con l'Empoli ha forse fatto vedere qualcosa, anche se niente di particolarmente importante.
Dopo un buon percorso, infatti, il Bologna sembra essersi fermato. Secondo te da cosa è dovuto questo calo?
Il Bologna ha vissuto un periodo sicuramente difficile dopo la sosta, data da positivi al Covid e dagli infortunati, sicuramente questa situazione che non era preventivabile ha influito molto anche sull'animo della squadra e, conseguentemente, anche sulle prestazioni.
Per vedere la vera Lazio di Sarri secondo te servirà ancora del tempo?
Secondo me si, perché è stato così anche per le altre squadre che l'allenatore della Lazio ha allenato in passato. Servirà trovare una vera e propria continuità, in quanto abbiamo visto nel giro di poche partite una prestazione molto bella contro la Fiorentina molto distante da quello che abbiamo visto, invece, in Coppa Italia contro il Milan.
Volevo chiederti, essendo difensore, quanto può essere complicato un cambio negli schemi difensivi come quello che ha colto la Lazio in questa stagione.
Sicuramente un cambio simile è difficile da fare entrare nella testa dei giocatori. Poi ci sono alcuni casi, come proprio quello del Bologna, in cui il passaggio da una difesa a 4 ad una a 3 ha giovato subito anche in modo evidente. Mentre nel caso della Lazio è evidente che possa servire ancora del tempo.
Hai giocato nel Bologna l'anno successivo alla vittoria dello scudetto della Lazio. Che ricordi hai di quella squadra?
Quella era una squadra pazzesca, molto diversa da quella attuale. Giocatori diversi e anche una società diverse, che aveva anche delle disponibilità migliori e un portafoglio diverso rispetto a quello di adesso. Era una realtà che era capace di poter lottare su palcoscenici importanti.