Luiz Felipe: "Alla Lazio mi sono fatto uomo. Le differenze tra calcio italiano e spagnolo sono poche"
In estate ha lasciato la Lazio a parametro zero, oggi si gode in Spagna l'esperienza al Betis. Questa la nuova tappa nella carriera di Luiz Felipe, che a tre giornate dal termine della Liga, si è raccontato così ai microfoni di Marca prima del derby di questa sera tra Siviglia e Betis. Ecco le sue parole:
“In Italia ho giocato otto derby, sapevamo che quella fosse una partita diversa, speciale. Per i tifosi era la più importante della stagione. Sappiamo che questa volta è molto difficile, ma lo sono tutti i derby: Roma – Lazio, River – Boca, Galatasaray – Fenerbahce. Si devono vincere, abbiamo lavorato tanto in settimana per portare a casa un buon risultato. Penso che il calcio italiano sia più chiuso, più difensivo. Quando sono arrivato in Italia, il primo pensiero era tenere inviolata la porta, qui il gioco è più aperto, di qualità e possesso. In Italia le squadre sono più chiuse, difendono insieme, qui sono un po’ più aperte e danno maggiore spettacolo”.
Sulla crescita nella Lazio - “Sono arrivato che avevo 19 anni. Ho passato sei anni alla Lazio, sono cresciuto, mi sono fatto uomo e ho appreso tante cose. Sono contento di esser stato in Italia all’inizio della mia carriera, la scuola difensiva che c’è lì è incredibile. E qui in Spagna sono molto felice, in questa città, nel Betis. Le differenze sono poche, nel calcio non ci sono tante differenze”.