Entro due mesi si consegnerà al Comune di Roma il progetto per il nuovo Stadio delle Aquile. Entro quando e dove prenderà forma è troppo presto per dirlo, ma Lotito è sicuro che alla fine si farà. Lunedì scorso si è incontrato col sindaco Gualtieri per creare i presupposti per il dialogo e continuare ciò che aveva iniziato con la Raggi prima che scadesse il suo mandato.

Sul tavolo c'è la possibile ricostruzione del Flaminio e per i tifosi laziali significherebbe tornare a casa e creare un nido biancoceleste in pieno centro a Roma, non troppo lontano da Piazza della Libertà, dove 122 anni fa nacque il club. Le possibilità, però, sono ridotte e non sarà facile superare certi vincoli che appartengono alla famiglia Nervi. La Lazio fisserà tre condizioni indispensabili. La prima è relativa alla capienza, deve ospitare 35-40mila spettatori. La seconda, sulla copertura: non c'è stadio Uefa in Europa che non sia coperto, altrimenti in giornate di pioggia si dovrà stare con l'ombrello ed è vietato dalle norme attuali. Terza condizione, un garage multiripiano di circa 5mila posti macchina. Se non cadono certi vincoli, l'interesse della Lazio andrà calando.

Lotito e Gualiteri si sono lasciati con un aggiornamento nelle prossime settimane, l'amministrazione capitolina non ha dato ultimatum e la Lazio presenterà il progetto entro settembre. Se non sarà compatibile con il Flaminio allora Lotito punterà un'altra area urbana, presumibilmente verso l'isola Tiberina, anche i vincoli paesaggistici bloccano il progetto dal 2005.

Lo riporta Il Corriere dello Sport.
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