Ballotta: “Provedel qualche alto e basso, ma è affidabile”
L’ex portiere della Lazio analizza l’attuale situazione della squadra e riflette sul cambiamento del ruolo del portiere nel calcio moderno
Marco Ballotta, storico portiere della Lazio, è intervenuto ai microfoni di Radio Laziale per esprimere la sua opinione su alcuni temi caldi legati al club biancoceleste, con un particolare focus sulla figura di Provedel. Nonostante alcune critiche ricevute durante la stagione, Ballotta ha sottolineato la solidità e l’affidabilità del portiere, enfatizzando che le sue prestazioni vanno viste in un contesto più ampio.
“Sui gol al derby non ho visto molte colpe. Ovviamente non sta facendo come il primo anno, ma ha fatto anche gol. Pur riconoscendo alcuni alti e bassi, Provedel è un elemento su cui la squadra può fare affidamento. Metterlo in croce mi sembra esagerato. Sull’episodio del gol di Saelemaekers, in particolare, non c’erano responsabilità dirette da parte del portiere, è andato giù all’ultimo momento perché ha calciato di punta il belga, è un tiro inaspettato."
Ballotta ha poi sottolineato l’importanza di una difesa coesa: “Io però prenderei in esame anche tutta la difesa, i risultati vengono sempre insieme”. Nonostante qualche momento di difficoltà, ha confermato che la Lazio sta facendo bene, e che una parte del merito va sicuramente a Provedel.
Il gioco con i piedi: un cambiamento epocale
Uno degli aspetti più innovativi e discussi del calcio moderno è il ruolo attivo del portiere nel gioco con i piedi. Ballotta, che ha giocato in una generazione in cui i portieri erano meno coinvolti nel gioco d’attacco, ha raccontato con entusiasmo come oggi il ruolo sia completamente cambiato: “Il gioco con i piedi di oggi? Io mi sarei divertito da matti!” ha dichiarato ridendo, ammettendo che, se fosse stato un portiere nel calcio attuale, avrebbe trovato un grande piacere nell’utilizzare i piedi come parte integrante dell’azione. Ha poi riflettuto sull’evoluzione del ruolo, notando che, oggi, l’uso dei guanti non è più una condizione imprescindibile per un portiere, visto che le dinamiche di gioco si sono trasformate. “I guanti non servono più. Ora è un momento così, poi cambierà ancora. Sono le mode di oggi”, ha osservato, riconoscendo che nel calcio, come in ogni altro ambito, le tendenze e le tecniche evolvono continuamente.
Mandas e il ruolo del portiere moderno
Ballotta ha anche parlato di Mandas, giovane portiere della Lazio, esprimendo l’importanza della sicurezza nel suo ruolo. “Bisogna essere sicuri e sapere già cosa si deve fare”, ha detto, con un chiaro riferimento alla necessità di avere una visione chiara del gioco e della propria posizione all’interno della squadra. Questo tipo di consapevolezza è fondamentale per ogni portiere, che deve non solo salvaguardare la propria porta, ma anche giocare un ruolo attivo nel dinamismo della partita.
Inoltre, Ballotta ha ricordato alcune figure storiche che lo hanno influenzato, come Taffarel con cui ha giocato a Parma.
“Era molto bravo con i piedi. Molto l’ho imparato da lui, calciava come fanno oggi. Io sono stato uno dei primi a farlo, ero predisposto e portato”
L’evoluzione del ruolo del portiere
Ballotta ha poi discusso l’evoluzione del ruolo del portiere nel corso degli anni, notando che oggi, rispetto al passato, c’è molta più enfasi sulla respinta piuttosto che sulla parata.
“Non c’è più un portiere che blocca il pallone, ma respingono tutti, anche con i tiri più deboli. Vedo pochissimi portieri che bloccano. Ora siamo tornati a produrre grandi portieri. Ci sono tanti ragazzi bravi, anche oltre Donnarumma."
Ballotta ha offerto una panoramica completa sul ruolo del portiere moderno, mettendo in evidenza le sfide e i cambiamenti che i calciatori devono affrontare. La fiducia in sé stessi, l’importanza di un gioco di squadra solido e il continuo adattamento alle nuove mode del calcio sono elementi chiave per ogni portiere, da Provedel a Mandas. Il calcio cambia, ma la passione e la competenza dei grandi portieri italiani rimangono sempre al top.