Montesano: "Steno era il nostro Maestrelli, quando mi fecero allenare…"
Enrico Montesano, tifosissimo della Lazio è intervenuto questa mattina sulle frequenze radiofoniche di Radiosei
Il famosissimo attore e comico romano Enrico Montesano, tifosissimo della Lazio è intervenuto questa mattina sulle frequenze radiofoniche di Radiosei per rivelare tanti aneddoti della sua carriera e parlare della sua amata Lazio.
Enrico Montesano a Radiosei
“Viviamo un momento particolare (riferito al Covid e alle guerre in corso, ndr), ora ci siamo sbloccati ma dovremmo uscirne con più consapevolezza.
Grazie ai cellulari fortunatamente hai in mano una cineteca per rivivere tutto, penso anche a chi studia. Noi dovevamo muoverci tra enciclopedie e altro. Penso alla mitica lettera di Totò e del grande Walter Chiari.
Quando la gente mi incontra mi chiede “ma sei tu, quanti anni hai?” e io puntualmente me ne levo una decina. Mi chiedono di “Febbre da Cavallo”, un capolavoro di Steno, figlio dell’amalgama di un grande gruppo di lavoro, penso ad Adolfo Celi e Mario Carotenuto. Giravamo a Tor di Valle ma Steno si era un po’ stancato e ci diceva ‘oggi andiamo a Tor di Palle”.
Steno era il nostro Maestrelli e tutto il cast era la Lazio. Cochi e Renato mi fanno venire in mente Chinaglia e Re Cecconi.
I 50 anni dallo scudetto del 1974?
Parliamo di personaggi leggendari, ognuno con un carattere forte e un’adolescenza difficile. Si formarono in un mondo diversissimo da oggi. Oggi il mercato mi fa ridere, noi li comprammo dal Foggia e dall’Internapoli.
Quando mi fecero allenare al Maestrelli fu un’emozione fortissima. Io laziale dal 1954, prendevamo le botte e ci facevano il funerale. Io mi allenavo con gli arbitri e facevo capolino sull’altro campo dove giocava la Lazio. Entrai nei mitici spogliatoi, la sora Gina e gli scarpini lucidati col cuoio. Ho ereditato una maglietta di D’Amico col numero 11 in plastica cucito. Penso anche alla gara a Napoli, mister Eugenio Fascetti mi volle con loro prima del match col Campobasso negli spareggi per non retrocedere in serie C. Maestrelli scherzava e mi diceva che mi avrebbe schierato a destra al posto di Garlaschelli”.