Foto Proietto
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Il capitano biancoceleste, Mattia Zaccagni, si è raccontato in una lunga intervista a Champions of Made in Italy nella sesta puntata “Tra la storia e le stelle". Da Belleria, in provincia di Rimini, fino alla città eterna, il numero 10 racconta il suo viaggio: la crescita di un bambino che sognava di gioca in Serie A, fino all'ascesa di un uomo, un calciatore professionista, Capitano della Lazio e attaccante della Nazionale Italiana. 

Zaccagni a Champions of Made in Italy

A Verona ho vissuto otto anni magnifici e intensi, poi c'è stato il cambiamento con Roma. adesso il mio cuore è qui dove ho costruito qualcosa di importante. Roma è Roma tutti sanno cos'è.

Sono di Bellaria, in provincia di rimini, a cui sono molto legato, se non avessi fatto il calciatore avrei proseguito il lavoro dei miei genitori ossia lavorare nell'hotel di famiglia. Basta girare qualche via del centro di Roma e ti puoi trovare in delle vie uniche.

Stiamo parlando si una città imparagonabile, in cui respiri la storia. Da bambino ho iniziato a seguire un pallone. Roma non è solo calcio e storia antica, tutti conoscono la ricchezza culturale, ma no tutti sanno che è un'importante polo dell'industria aerospaziale italiana.

Non ho mai viaggiato nello spazio, ma se oggi sono una stella del calcio per molti bambini lo devo alla mia famiglia, alle mie gambe e alla serie a. Mi sono fatto le ossa. Il goal all'europeo non lo dimenticherò mai, è stata una gioia immensa, qualcosa di unico, un'emozione indescrivibile, non saremmo passati altrimenti. Irripetibile, magico, speciale. Sapere che hai portato gioia all'Italia interi è sapere  che te lo porterai dentro per sempre. 

Quando segni in partite importanti la differenza lo fa lo staio che ti circonda, uno stadio più caloroso, il fine partita in cui festeggi molto di più di una partita normale. emozioni che sono una botta di adrenalina.

Continua l'intervista

Qui il calcio è molto sentito, come nel resto d'Italia, ma con qualcosa in più. Quello che può fare un calciatore in una partita può cambiare l'umore di un'intera città, basta pensare che ti iniziano a fermare già da un mese prima. Prima del derby si respira un'aria diversa, abbastanza pesante, la partita è molto sentita e di conseguenza ancora per noi. 

Il calcio per me è passione che racchiude tante cose, ho iniziato a tre quattro anni e non ho mai smesso e dopo tanti sacrifici sono arrivati dove volevo essere. giocare in serie a è un sogno di tanti bambini, come il mio. Mi sento di aver avuto un grande privilegio dalla vita nel giocare qui, qui sono passati tanti campioni, e portare la fascia al braccio dall'eredità di Ciro, mio grande amico, un pezzo grosso di questo campionato. 

Vincere all'olimpico è bello è coinvolgente, i tifosi e la Curva nord trasmettono passione e la voglia di indossare questa maglia. Mi sono affezionato alla Lazio come anche a questa città. L'arrivo di Baroni è stato un impatto piacevole, non ha mai sbagliato a preparare una partita, ci ha subito dato grande carica e serenità.

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