Alla vigilia di Lazio-Monza, gara valida per la 24esima giornata di Serie A, il tecnico biancoceleste Marco Baroni è intervenuto in conferenza stampa per presentare la sfida dopo il ricordo per Gabriele De Bari.

LE PAROLE DI BARONI

"Gara ad alto rischio, il Monza è in difficoltà però è una squadra centrata. Si sta giocando forse le ultime possibilità di rimanere in A, quindi le difficoltà della sfida sono qui. Dobbiamo essere centrati sulla prestazione, dobbiamo volerla, serve ferocia agonistica, ritmo, voglia.

Il mercato è stato di prospettiva, sono arrivati tre ragazzi 2003, 2004 e 2005. Insieme annoverano 70 presenze. E da parte nostra c'è la massima intenzione di velocizzare e migliorare questi ragazzi. Abbiamo già iniziato ad inserirli, è compito mio creargli le condizioni per dare una mano a questo gruppo.

I nuovi esclusi in lista Uefa? Hanno inciso due fattori, quello appena detto e poi ho un gruppo squadra che credo abbia meritato sul campo questa condizione, quindi la lista è stata fatta con questa logica"

SU PELLEGRINI

“L'esclusione di Pellegrini è una mia scelta, che nasce da alcune considerazioni. La prima è che all'interno della squadra io fondo tutto su una sacralità: la squadra viene prima dei giocatori e dell'allenatore. Questa sacralità sta dentro il sacrificio, nel dare in ogni allenamento dare il 120%. Sotto questo punto di vista credo che Luca possa trarre una possibilità da questa scelta. Non è una porta chiusa, anzi lo ringrazio per questi giorni in cui ha lavorato bene ma voglio vedere tutti i giorni la voglia, la dedizione e la determinazione di rientrare nel gruppo squadra. Ha fatto già quasi il minutaggio dell'intera stagione passata, solo a Cagliari ha fatto minuatggio maggiori quindi gli ho dato la mia fiducia. Questa quindi è la mia scelta illogica ma logica”.

Pellegrini

 

GARA DELL'OLIMPICO

“Non vincere all'Olimpico ci fa male, ci dà fastidio. Quella di domani sembra una partita facile ma non lo è per niente per questo bisogna tirar fuori la miglior prestazione. E' chiaro che spesso le squadre ti aspettano, si abbassano; noi abbiamo analizzato alcuni errori e ci stiamo lavorando in più in queste settimane abbiamo più giorni per lavorare e questo per me è oro colato perché tutto passa dal campo. Vogliamo rimanere dove siamo, dobbiamo fare ancora uno step importante, decisivo.

Il mercato delle altre? 

Non mi interessa. Rinnovo convinzione e fiducia nel gruppo squadra. Quando ho parlato della sacralità, mi riferivo principalmente al lavoro. E Basic e Hysaj sono stati reinseriti dopo che hanno fatto tanti allenamenti, tutti con dedizione e anche fuori ruolo. Non è solo importante il calciatore che gioca, ma anche chi non lo fa. La dedizione che hanno dimostrato loro è un valore. Io alla squadra ho sempre detto che c'è il mercato, ma questo può essere anche un disturbo, noi dovevamo continuare a credere in quello che facevamo. La testa è lì: solo alla squadra, al gruppo, al lavoro. Non c'è mercato che tenga, solo questo conta. Non conosco dirigenti che fanno mercato per peggiorare la squadra. Come ha detto il direttore, si parla di condivisione. Il mio compito è migliorare i giocatori, io non mi aspetto niente, preferisco migliorare chi ho. Io non guardo mai in casa degli altri e questa convinzione la trasferisco alla squadra. Noi siamo questi, ho grande fiducia perché li vedo crescere giorno dopo giorno.

Tavares e Lazzari sono disponibili; se non dall'inizio ci saranno a gara in corso.

Tocco di mano di Gatti? 

Non l'ho visto, se guardo gli altri perdo energia. Io non posso guardare i punti che fa la Juve o gli altri, devo farli io. Questa sarebbe una debolezza. Voglio andarmi a prendere i punti sul campo col lavoro. 

Fabregas? 

Guardo le sue partite, gli faccio i complimenti. Le sue parole non voglio commentarle.

Castellanos?

 Quando io cerco di cucire un gioco alla squadra cerco di farlo in base alle caratteristiche. Noi dobbaimo migliorare su alcune cose, Taty lo sa.  E' forte, a me piace la sua mobilità. Sono contento di lui e di tutti gli altri, è chiaro che lui può migliorare tanto, ma non solo in termini di gol. C'è da mettere dentro un altro step, ma non solo lui. Deve diventare più prolifico.

Hysaj? 

Ho già spiegato la loro presenza nella lista, spero di riaverlo il prima possibile perché è bastato vedere il contribuito che ha dato, di cui non avevo dubbi. Prima ci sono state scelte diverse, anche per motivi economici dove non posso entrare. Fino a che i giocatori offensivi si sacrificano, li possiamo sostenere. 

Vecino

Vecino è un giocatore importante, siamo vicini al rientro. Stessa cosa vale per Patric. Li posso considerare due acqusiti, riaverli dopo tanta assenza è un valore straordinario.

Castrovilli?

 Giocatore top. ha avuto un altro stop, poi ci siamo guardato negli occhi. Io con tutti i miei giocatori ho un rapporto leale. Una cosa a loro non piace: essere presi in giro. Gaetano si è sempre comportato bene, però per il suo percorso aveva bisogno di più spazio e qui non c'era, quindi è stata una scelta condivisa.

Isaksen? 

I giocatori hanno bisogno di fiducia. Lo so che si vuole tutto e subito. Anche calciatori importanti hanno faticato in Italia. Lui ha grande potenziale, va liberato. Ora sta bene e quindi siamo contenti della sua crescita.

 

Questa squadra vince se gioca bene e non sbaglia niente. Non possiamo fare partite davanti alla nostra area, non lo abbiamo nelle nostre corde. Quando hai la tua identità basata sul gioco ci sono delle situazioni in cui puoi essere scoperto. In casa è stato un po' casuale, con la Firoentina abbiamo preso due gol ma loro sono entrati due volte. Io sono orgoglioso di quello che la squadra è riuscita a fare. Ha prodotto. Peccato per il palo finale di Pedro. Noi comunque dobbiamo stare lì dentro, è quella la nostra prestazione.

Noslin e Tachoauna? 

Sono due ragazzi con delle grandi potenzialità, hanno la mia piena fiducia. Si sono calati entrambi in un ruolo che magari avevano fatto meno ma sono più che convinto delle loro potenzialità. Stiamo lavorando forte con loro sotto tutti i profili, la Lazio per loro rappresenta uno scalino che dobbiamo salire insieme".

 

Sanremo 2025: i cantanti in gara e le loro squadre del cuore