TMW | Lazio, dopo il mondiale la verità sul rinnovo di Milinkovic: la firma cambia tutti piani

Per la prima volta è finito tra le critiche, Milinkovic, tra i peggiori in campo domenica in casa della Juventus. Non tanto per la prova tecnica, quando per l’atteggiamento. Lui che di solito ci mette sempre il 101% in campo ed è il Sergente trascinatore di tutti, compagni e pubblico sugli spalti compreso. Un passo falso capitare, sia chiaro, soprattutto nell’ultima notte di campionato prima del mondiale. “Ci ho parlato, non ci pensava, ma magari però a livello inconscio qualcosa ti può togliere”, ha detto Sarri, che per protesta non si vedrà il mondiale ma magari terrà d’occhio il rendimento del centrocampista serbo.  Lo vorrà riabbracciare presto a Formello, consapevole della sua importanza nella corsa per la Champions della Lazio. Se qualcuno ha dei dubbi a riguardo, ecco i numeri che chiariscono le idee: in stagione ha firmato 5 gol e 7 assist, che diventano 16 e 19 da quando nell’estate del 2021 Sarri arrivò in biancoceleste. Recuperatore di palloni, intermedio d’inserimento, rifinitore e arma letale in area avversaria. Milinkovic è un concentrato di elementi, una soluzione a tanti problemi che la Lazio affronta la domenica in campo. Per questo tutti a Formello sperano che Lotito e Tare riescano nell’impresa, perché così dovrebbe essere definita, di far rinnovare il Sergente, in scadenza a giugno 2024. La Lazio vuole blindarlo con un’offerta da 5 milioni, magari con una clausola, per poi venderlo con calma in estate, avendo più potere nelle trattative. Tradotto: per strapparlo a Lotito poi eventualmente bisognerebbe arrivare nel suo ufficio con almeno 80 milioni. Invece il rischio se non rinnova è che il suo prezzo la prossima estate possa diminuire, avendo il giocatore (e il suo agente) il coltello dalla parte del manico. Le trattative con Kezman, il procuratore, sono già state avviate, dopo il Mondiale il quadro sarà più chiaro. TuttoMercatoWeb/Riccardo Caponetti