Morata, la depressione e il retroscena sul ritorno in Italia: “la cosa migliore è stata lasciare la Spagna perché non ce la facevo più”
Il calciatore spagnolo ha rilasciato delle dichiarazioni importanti su un tema importante come la salute mentale
Il calciatore spagnolo Álvaro Morata, classe 1992, ex Real Madrid, Chelsea e Juventus, è approdato quest’estate al Milan per rinforzare l’attacco dopo l’esperienza all’Atletico Madrid. L’arrivo del calciatore è stato accolto con gioia ed entusiasmo dai tifosi a cui lui non ha mai nascosto la voglia di tornare in Italia. In una lunga intervista ai microfoni di Cope, il calcolatore ha raccontato l’importanza della salute mentale, rilasciando dichiarazioni molto personali e delicate sulla sua situazione psicologica.
L’intervista di Morata
Il calciatore ha deciso di raccontare uno dei momenti più delicati della sua vita come quello in cui la depressione e gli attacchi di panico lo hanno accompagnato e perseguitato durante gli anni a Madrid, condizionando la sua carriera, la sua vita personale e familiare. Complici di questo malessere anche e soprattutto le durissime critiche dei tifosi spagnoli del club e della Nazionale (con cui lo spagnolo ha vinto l'ultimo Europeo da capitano). Morata racconta di aver dovuto dovuto sopportare pressioni, chiacchiericci, critiche ingiuste e pesanti, fatti spiacevoli che hanno anche colpito la sua famiglia e i suoi 4 piccoli figli in luoghi pubblici, soprattutto in occasione dell'ultimo Europeo, durante il quale si è sentito messo in discussione come atleta, capitano e persona. Questa situazione non era più tollerabile dal calciatore spagnolo, quindi, spinto ad allontanarsi da un posto, che se pur casa per lui, non era più in grado di offrirgli serenità. Morata ha avuto, quindi, la forza di rialzarsi e ripartire dell'Italia, paese che sempre lo ha accolto anche in passato per tentare di ricostruire una vita più serena, preservando la sua salute mentale, proteggendo se stesso e la sua famiglia. Álvaro ci ha tenuto a sottolineare l’importanza di aver ricevuto aiuto da uno psicologo, da alcuni compagni di club e di Nazionale durante i periodi più difficili.
Nella pagina successiva alcune dichiarazioni