Era il 3 marzo dell'anno corrente quando la Lazio, contro ogni pronostico, si impose a Napoli contro una squadra lanciatissima per lo scudetto. Gli azzurri di Spalletti non avevano infatti mai perso al Maradona in campionato e quella di Sarri e della sua squadra fu una vera e propria impresa. Esattamente 6 mesi dopo si è giocata la stessa partita e con un'alta impresa, probabilmente montata anche dal brutto momento che ha vissuto la Lazio nelle prime due gare, dove ha collezionato un solo punto contro Lecce e Genoa.

Il risultato è infatti stato di 1-2, un gol di scarto come in occasione dell'altro match, ma in una gara completamente diversa. Il solo gol di scarto è, infatti, stato uno dei pochi elementi in comune tra le due sere. Tra questi anche una fase difensiva impeccabile e una solidità molto importante vista in mezzo al campo. Cosa è cambiato, allora, tra i due match? A marzo i biancocelesti avevano, infatti, gestito bene la gara fino a trovare lo spiraglio per portarsi in vantaggio e congelare il risultato e la gara. Una partita ben giocata fatta di qualche minima occasione e una gestione perfetta. La partita andata in scena sabato, invece, ha avuto un tutt'altro sapore nonostante fosse inevitabile il parallelismo con la gara di sei mesi prima. In questo caso, infatti, i biancocelesti hanno sofferto la prima mezz'ora per poi prendere completamente in mano il gioco e dettare i tempi di gioco.

Infatti il gol del mago Luis Alberto ha definitivamente indirizzato la gara, nonostante il fortuito pareggio del Napoli arrivato due minuti dopo con un tiro di Zielinski propiziato da due deviazioni. Si tratta, infatti, di una gara che potenzialmente poteva terminare 0-3 per i biancocelesti, se non di più. Il secondo tempo, infatti, non ha visto storia ad eccezione dei minuti finali, dove i partenopei hanno tentato in ogni modo di segnare sbattendo, però, sul muro biancoceleste. La Lazio, d'altra parte, aveva segnato per due volte il gol dell'1-3 trovando però due chiamate per fuorigioco. La prima ci stava, sulla seconda si può discutere ancora a lungo sulla dinamica.

Quello che rimane, tuttavia, è l'importanza dei due centrocampisti che, di fatto, sostituiscono Milinkovic sul gol del vantaggio e sui due annullati: Kamada e Guendouzi saranno, infatti, due risorse imprescindibili per questa Lazio che si sta rinnovando tentando, comunque, di dare una continuità a quanto di importante fatto la passata stagione.

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