Come riportato da Il Messaggero, adesso il mal di gol è cronico. Non solo in campionato. Al Wanda Metropolitano la Lazio resta a secco dopo 13 partite consecutive a segno in Champions. Adesso il problema è gigantesco perché c'è pure un blocco psicologico. Immobile non riesce più a ritrovare se stesso né la continuità sotto porta o l'intesa col resto dell'attacco. Castellanos vive nella sua ombra, si sta perdendo lì dentro: entra per spaccare il mondo, ma non spacca mai il risultato. E il suo acquisto a caro prezzo (19 milioni) sta oltretutto paralizzando l'alternativa trovata lì davanti l'anno scorso. Sarri ha ripensato tante volte a Felipe falso nueve, ma poi si è sempre auto-boicottato per non demoralizzare i due centravanti di ruolo. E se invece fosse questo l'antidoto? Magari è il momento di provare tutto. Anderson e Immobile insieme hanno segnato 5 reti, un misero bottino. Per intenderci, pari a quello di Lucca-Pereyra dell'Udinese, quartultima in campionato. Fra gli esterni biancocelesti anche Pedro è fermo a un centro. Zaccagni ha ritrovato un meraviglioso tacco a Verona, ma è solo il secondo timbro, e anche lui si è spento a Madrid dopo un lampo. La Lazio ha il dodicesimo attacco in serie A, con 16 gol in 15 partite è arduo puntare al quarto posto. Perché sono arrivate sette vittorie su dieci di corto muso (con un gol di scarto), ma spesso c'è l'intoppo. È successo al Bentegodi, con una buona prestazione mortificata da un pareggio al primo errore di Provedel unito al Fato avverso.

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