Rambaudi: "Noi alla Lazio avevamo grandi giocatori. In questa invece non c'è un leader assoluto"
Queste le parole dell'ex esterno biancoceleste ai microfoni di Radiosei
Intervenuto ai microfoni di Radiosei, l'ex esterno biancoceleste Roberto Rambaudi ha trattato diverse tematiche come quella della forza della sua Lazio per poi passare alla mancanza di leader nella rosa attuale. Queste le sue parole
Le parole di Rambaudi sulla sua Lazio
Noi alla Lazio avevamo grandi giocatori che lottavano per fare qualcosa di importante, poi sono anche arrivati calciatori abituati a vincere: tolto Mancini, che era già un allenatore in campo, sottolineerei l’importanza di Jugovic. Era quello che quando aveva la palla sapevi di averla messa in banca. Per me era un fenomeno, il centrocampista completo che non appariva ma aveva sostanza e qualità.
La Lazio di Baroni
In questa Lazio non c’è un leader assoluto. Anche il linguaggio del corpo mi porta a dire che in campo c’è un gruppo, al quale dobbiamo dare fiducia. Tra qualche mese poi tireremo le somme. Mi aspetto una crescita costante, credo possa darci tante soddisfazioni questa rosa, a patto che trovi la quadra a metà campo.
Il ruolo di Castrovilli
Castrovilli? Evidentemente non vogliono rischiarlo. Tre gare a settimana, compresa la sfida in Europa, sono tante, ci sta una scelta del genere da parte della società. Sulla trequarti si potrebbe adattare anche Guendouzi, seppur ha caratteristiche diverse.
Le parole di Rambaudi sul mercato della Lazio
Folorunsho? Ora sta a Baroni trovare la miglior soluzione con chi ha a disposizione. L’idea di inserire anche i Primavera può essere utile. Ai miei tempi hanno esordito calciatori giovani come Nesta e Di Vaio. Cherki a gennaio? Ben vengano i calciatori di qualità anche se credo la Lazio ora abbia altre necessità.