La Lazio si rimette in moto. Da una parte la ripresa degli allenamenti a Formello, con Patric a mezzo servizio e Marcos Antonio fuori per febbre. Dall’altra l’organizzazione per il ritiro. Prossimo alla conferma il viaggio in Turchia a Belek, dal 13 al 18 dicembre, con due amichevoli, una col Galatasaray e l’altra ancora in via di definizione. La terza ci sarà dopo il rientro. Sarri intanto ha ricominciato con la tattica, senza dimenticare una prima parte di stagione positiva secondo Marco Parolo: «In campionato bene. In Europa invece doveva passare il turno. L’Europa League viene snobbata, ma più si va avanti più è bella e divertente. Detto ciò – ci rivela l’ex centrocampista biancoceleste – la squadra di Sarri è una candidata per il quarto posto e magari gestirsi in Conference potrà essere d’aiuto». L’attuale commentatore tecnico di Dazn è rimasto colpito quando è tornato a Formello nella nuova veste: «Ho trovato un bel clima, lasciava presagire che la Lazio avrebbe fatto una buona stagione». Molto è dovuto al lavoro di Sarri: «Ha accentrato la sua figura all’interno della società. La squadra lo segue e lui ha dimostrato che se le sue decisioni vengono assecondate i risultati arrivano».Si può puntare in alto, ma prima andranno risolte due grane. Una è il contratto di Milinkovic: «Bisognerà decidersi: o monetizzare o perdere ancora una volta un calciatore a zero. Se la Lazio dovesse andare in Champions League bene, altrimenti dovrà pensare a un prezzo di mercato, senza sparare cifre assurde, anche perché poi non te lo comprano». L’altra è Luis Alberto: «Quando un giocatore è convinto del posto dove si trova, allora si fa il massimo per coinvolgerlo. Se invece considera il suo ciclo finito lo si accontenta. Certe dichiarazioni che si leggono da parte dei suoi agenti non aiutano, ma se vuole andare via è giusto che venga ascoltato, anche a gennaio». Sarri ha in mente Ilic come sostituto: «Per me è il giusto mix tra giocatore giovane, promettente e forte da plasmare.Potrebbe essere in ritardo di condizione, ma Sarri ha dimostrato che i calciatori che vuole li inserisce bene nel suo sistema». C’è tempo anche per un pensiero sulla cabina di regia: «Marcos Antonio nelle ultime uscite mi è sembrato in crescita. Non è ancora pronto per essere titolare perché Cataldi è cresciuto tanto. Anche Danilo però ci ha messo un anno intero per affermarsi come un punto di riferimento per la squadra». Infine sulla rosa: «È innegabile che manchi un terzino di piede mancino e un vice Immobile. Bisognerebbe trovare un giocatore che accetti di essere considerato sempre alle spalle di Ciro, ma non sono tutti Caicedo». Il Messaggero/Valerio Marcangeli

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