La Repubblica | La "testa" e l'agente: così Milinkovic è uscito dal tunnel
Non è ancora il vero Milinkovic, ma i progressi mostrati nel derby confortano Sarri e i tifosi laziali. Che lo amano e vorrebbero rinnovasse il contratto in scadenza nel 2024. Ha interpretato la sfida con la Roma, il Sergente, nel modo giusto: senza Vecino a coprirgli le spalle, il centrocampista serbo ha dato priorità alla concretezza rispetto alle giocate di fino, al sacrificio e alla corsa rispetto a quei ricami “tacco e suola” che tanto irritano Sarri. Un lavoro oscuro illuminato dalla mossa decisiva: ha costretto al fallo Ibanez, che ha rimediato la seconda ammonizione e quindi l’espulsione spaccapartita. Talmente determinante, quel momento, che Milinkovic lo ha festeggiato come un gol, invitando alla baraonda tutta la parte biancoceleste dello stadio. Vincere un derby da capitano è stata una soddisfazione in più per Sergej, motivato alla vigilia e anche la mattina della partita dal suo agente Kezman, arrivato a Roma per assistere alla sfida e restare accanto al suo pupillo. Ha parlato a lungo con lui, lo ha rasserenato e caricato nello stesso tempo. Aveva bisogno di questa giornata, il Sergente. Per tutta la gara ha invitato i compagni a non cadere nelle provocazioni e a sfruttare con intelligenza la superiorità numerica. «Usiamo la testa, la testa», ripeteva toccandosi la fronte con l’indice. Lo stesso input dato da Sarri prima e all’intervallo. Senza sintonia tra gli attori protagonisti, il film non riesce così bene. È stato un capolavoro, invece, con la scena finale diventata virale sul web: Marusic da solo contro un muro di avversari giallorossi. Ad aiutarlo, prima che l’arbitro intervenisse, proprio l’amico Milinkovic. I due sono inseparabili, Adam raccoglie le confidenze di Sergej e viceversa. La missione di Kezman, agente anche del difensore montenegrino, è finita quando ha accompagnato il serbo all’aeroporto: ha risposto alla convocazione della sua nazionale, domani giocherà a Belgrado contro la Lituania e poi, lunedì, la sfida proprio con Marusic a Podgorica. L’abbraccio prima della partita sarà intenso come quello dopo il derby: emozioni condivise, roba da brividi. Il blitz di Kezman non prevedeva incontri con Lotito, però il presidente presto tornerà all’attacco per il rinnovo. Vicenda molto complicata, quella, ma adesso Milinkovic pensa solo all’altra missione: aiutare la Lazio a centrare il posto in Champions, poi si vedrà. A prescindere dal futuro di Sergej e Luis Alberto, Sarri ha già chiesto a Lotito due centrocampisti di gamba e un vice-Immobile da acquistare in estate: il progetto va avanti. La Repubblica/Giulio Cardone