Lazio-Fiorentina, per Sarri sarà la 200ª panchina in Serie A: il cammino del tecnico
Lazio-Fiorentina si appresta ad essere una sfida dalle mille risposte, importante per tutti. Dai giocatori, all'allenatore fino a Società e tifosi, tutti si aspettano una reazione dopo quanto visto domenica a Verona. Una risultato schiacciante, condito da una prestazione estremamente sottotono, non da Lazio, che ha fatto infuriare il Club e i sostenitori. Da lì, la scelta presa personalmente dal Presidente Lotito di mandare in ritiro la squadra, così da caricarli e metterli sotto pressione già per il prossimo incontro, quello di domani contro i viola. Una gara quella delle 20:45 presso lo Stadio Olimpico, difficile per ambiente e posta in palio, ma speciale per il tecnico biancoceleste: domani infatti, Maurizio Sarri festeggia la sua 200ª panchina in Serie A.
Un traguardo importante per l'allenatore, il cui cammino nel massimo campionato italiano ebbe inizio nella stagione 2013/2014, quando conquistò la promozione con il suo Empoli. Da quel momento, una vera e propria scalata per l'ex banchiere toscano, che è arrivato poi a vincerlo il campionato sulla panchina della Juventus. La Società bianconera, è solo una delle squadre di livello guidate da Sarri, in quanto prima ci fu il Napoli, piazza dove si consacrò a tutti gli effetti come grande allenatore nonché maestro di calcio. Poi l'esperienza estera in Inghilterra, coronata con la vittoria dell'Europa League con il Chelsea, il ritorno in Italia con la Juventus appunto ed ora la sua nuova avventura alla Lazio. Un cammino lungo il suo, caratterizzato da ben 117 incontri vinti nel massimo campionato italiano, dietro solo ad Antonio Conte a quota 136, con lo stesso numero di gare giocate nell'era dei tre punti a vittoria.
Un vero e proprio comandante, come viene soprannominato, in grado di insegnare calcio ai suoi giocatori, proponendo un gioco divertente ed efficace. La sua filosofia di calcio, viene definita Sarrisimo, e la si è potuta vedere a pieno soprattutto ai tempi del Napoli. Meno a Torino, dove comunque ha vinto uno Scudetto, ed ancora meno a Roma dove il suo cammino è iniziato con qualche difficoltà di troppo. Due big match stravinti, ma diversi passi falsi che non lasciano conta convinti i tifosi della Lazio, le cui aspettative sono ben alte nei confronti del tecnico. Tutti si aspettano quel modo di giocare caratteristico di Sarri, ma come insegna la sua stessa carriera, sono il tempo ed il lavoro a ripagare le attese. Le sue esperienze ad Empoli e a Napoli ne sono l'esempio, in quanto ci sono volute tre stagioni per consolidare a pieno la sua filosofia calcistica alle sue squadre. Lo stesso servirà anche con la Lazio, un progetto appena iniziato in procinto di divenire grande negli anni.