Brocchi: "Sarri farà divertire i tifosi della Lazio. Non penso al fine ciclo, bisogna onorare la maglia"
Intervenuto sulle frequenze di Radiosei, l'ex centrocampista della Lazio Cristian Brocchi ha parlato dell'andamento stagionale dei biancocelesti, soffermandosi sul ruolo dell'allenatore nella Società e nella squadra facendo riferimento al lavoro di Maurizio Sarri. Queste le sue parole: "Io vedo una Lazio che sta cercando di ingranare la mentalità e l’idea di gioco di un allenatore fortissimo. E’ normale che in giro di poco tempo si riesca a giocare un calcio al 100%. Io penso che ci sia stato un cambio proprio grande dalle richieste di Inzaghi a quelle di Sarri. Il tempo ci vuole, infatti la Lazio alterna grandissime prestazioni ad alcune difficili dove fai anche di più di quanto riesci ad ottenere. Fa parte di un percorso, di una crescita che la squadra deve avere. Sono convinto che questa sarà una squadra ci farà divertite come Sarri ci ha abituato a fare con le altre squadre. Quando vai ad allenare la Lazio sai già che avrai delle difficoltà e sai che non puoi risolvere o fare tutto proprio perché le settimane di allenamento sono poche. Dunque il tecnico dà una risposta all’esterno perché la devi dare ma sai che all’inizio dovrai affrontare un certo tipo di percorso perché fa parte di una crescita di conoscenze che la squadra deve avere e delle idee che deve immagazzinare. Non penso al fine ciclo, è sempre una questione di motivazioni e di vera voglia di volontà di stare in un posto e di indossare una maglia. Non esistono più le bandiere, al fine ciclo di credo poco, bisogna onorare la maglia. La Lazio è una delle poche società che ti dà occasioni per rimanere per diversi anni lì. Ci sono dei giocatori che sulle mie richieste fanno una fatica incredibile che non riescono ad immagazzinarle ed a tirarle fuori. Mentre con altri allenatori fanno delle cose migliori, e viceversa. La fortuna degli allenatori sono sicuramente i giocatori e lo stesso discorso vale per i calciatori. E’ un discorso di empatia. Il capire tutto non è presunzione, l’allenatore che ha una chiara idea in testa secondo me capisce subito tutto. Poi dopo deve capire se ci sono da parte del giocatore la possibilità e l’apertura di margini di rimanere in quella squadra, di indossare una maglia e di provarci. Io penso che se un allenatore vede – nonostante le difficoltà – un calciatore che si impegna al massimo, e cerca di migliorarsi, credo che non lo possa mai mettere in discussione. Può farlo quando il ragazzo dice ‘io sono questo, o mi prendi così o niente. Il giocatore deve mettersi sempre a disposizione di tutti”.