Domenica alle 12.30 Lazio e Lecce apriranno all'Olimpico la domenica di Serie A, con i biancocelesti reduci dalla vittoria ottenuta in Coppa Italia contro la Roma. Contro i pugliesi ci sarà l'opportunità di portare a casa il quarto successo consecutivo in campionato. Dall'altra parte la squadra di D'Aversa, che non ha vinto nessuna delle nove trasferte giocate fin qui. Dall'inizio dell'esperienza di Sarri sulla panchina della Lazio, i biancocelesti non hanno mai battuto i giallorossi, per un bilancio che recita due sconfitte e un pareggio. Per analizzare la sfida di domenica, la redazione di LazioPress.it ha contattato in esclusiva Vittorio Murra di Pianeta Lecce.
Il Lecce ha sempre messo in difficoltà la Lazio di Sarri. Cosa devono temere i biancocelesti?
"Il Lecce è una squadra che non molla mai, anche dopo aver subito una rete continua a giocare. Se c'è qualcosa da temere è proprio la capacità di tutta la squadra di tenere alta la tensione emotiva fino al termine dell'incontro".
Teme l’euforia dopo il derby vinto contro la Roma?
"Sinceramente no. Se la Lazio avesse perso il derby avremmo dovuto temere la voglia di rivalsa. Alla fine la Lazio è sempre una squadra forte, tra le migliori del campionato. È sufficiente che non sottovaluti il Lecce per avere la meglio".
Probabile formazione scelta da D’Aversa?
"Difficile dirlo oggi, ma non cambierà molto dalla gara contro il Cagliari. Bisognerà valutare le condizioni di Sansone e Almqvist, per capire se uno di loro potrà partire titolare al posto di Oudin".
Krstovic manca l’appuntamento al gol dallo scorso 6 ottobre. Cosa è successo ad una delle sorprese di inizio Serie A?
"È cambiato il centrocampo del Lecce. I giallorossi non sono più riusciti a giocare con Kaba, Ramadani e Rafia insieme: loro tre garantivano una buona dose di copertura, ma anche rifornimento per vie centrali ed un gioco corale che non si è più visto. Krstovic è un centravanti alla Immobile, un uomo d'area di rigore che ha bisogno di essere servito lì. Il Lecce è una squadra che non fa la partita, ma la subisce e di questo se ne avvantaggiano i portatori di palla e quelli che riescono a giocare spalle alla porta, mentre gli attaccanti con le caratteristiche del montenegrino soffrono un po' di più. Resta un giocatore valido che vede la porta come pochi altri".
Che difficoltá sta affrontando Strefezza rispetto allo scorso anno?
"Il modo di giocare di Baroni e d'Aversa in Serie A è fatto di ripartenze. Il Lecce sviluppa lungo le fasce un gioco in velocità, le caratteristiche di Strefezza sono differenti da quelle di Banda e Almqvist, a lui piace di più portare palla e accentrarsi, e non ha tra le sue qualità la corsa. Patisce il modo di giocare del Lecce, ma anche lui resta un calciatore valido".
Nessuna vittoria ottenuta in trasferta dai giallorossi fin qui. Come si spiega la differenza di rendimento rispetto al Via del Mare?
"Il rendimento in trasferta del Lecce è a tratti casuale nei risultati. L'emblema di quello è la partita dell'Olimpico contro la Roma: il Lecce fa la partita e per errori individuali oltre il novantesimo subisce la rimonta da una squadra che fino a quel momento non meritava di vincere. Allo stesso modo in altre trasferte il Lecce ha giocato bene capitalizzando poco. Per me è solo una questione di numeri ma non di prestazioni".
Che gara si aspetta?
"L'unico modo per esaltare il Lecce è quello di fare la partita e di alzare i ritmi, in questo modo si esaltano anche i giallorossi perché possono esprimere tutta la loro qualità. Spero che i biancocelesti siano in giornata e facciano vedere quanto siano bravi nel palleggio. In questo modo potremo vedere una bella partita".
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