Lotito sul Flaminio: “Stiamo lavorando per la realizzazione dello stadio”. E riguardo il razzismo: “Questi atteggiamenti ci creano danni d’immagine, non siamo difesi dalle istituzioni”
Il Presidente Claudio Lotito, presente quest’oggi al memoriale organizzato dal Lazio Club Montecitorio presso la sala stampa della Camera dei deputati, è intervenuto al margine dell’evento toccando svariate tematiche.
Riguardo lo Stadio Flaminio, attualmente al centro dell'attenzione nel contesto Lazio, Lotito ha condiviso le seguenti riflessioni: “ Stiamo lavorando per la realizzazione dello stadio. Inutile che vi anticipo delle situazioni che sono legate purtroppo a dei riscontri oggettivi che non dipendono da me ma dipendono dal fatto se effettivamente è fattibile l’operazione del Flaminio. Poi siamo andati molto avanti nello studio abbiamo avuto contatti con l’amministrazione e con il Comune. Ora si tratta di capire la compatibilità tecnica dell’operazione, non la scelta che deve fare il Presidente o la Lazio, quanto se effettivamente il Flaminio può essere portato a 50.000 spettatori. Abbiamo una media di 45.000 spettatori e questo è un fatto per il quale va dato merito ai tifosi della Lazio”.
Ha poi aggiunto, per quanto riguarda l’altro grande tema del razzismo:
“Ho posto un problema pratico: la Lazio oggi ha tre figure che professano un comportamento, contrariamente a quello che possono dire, razzista e antisemita. Io sono il capogruppo della commissione Segre, c’è un consigliere che è presidente della fondazione Shoa, e un altro consigliere della commissione europea. Quindi all’interno del consiglio di amministrazione ci sono tre persone che fanno tutto meno che andare a professare situazioni antisemite. Io posso fare un appello alle persone e dire che questi atteggiamenti ci creano danni d’immagine. Oggi devo dire la verità, ho sdoganato una posizione che era mal percepita dalla gente perché noi siamo sempre stati i più accoglienti, i più disponibili, abbiamo sacrificato anche la vita per interessi nazionali e per la patria. Il tema è che dobbiamo essere difesi e essere in grado di poterci difendere e purtroppo spesso, non avendo noi dalla parte nostra nè la comunicazione nè le istituzioni, siamo stati sopraffatti perché se le cose succedono in altri club passa tutto in una certa maniera. Da noi appena c’è un fischio o qualcosa sempre le solite cose sui laziali. Noi oggi lo dimostriamo con i fatti, perché la nostra è una politica dei fatti, che coltiviamo risultati sportivi ma soprattutto interessi valoriali”.