I nuovi che avanzano, Sarri si affida a loro. "I giocatori che stanno facendo meglio sono Pedro, Zaccagni e Basic, tutti arrivati in estate: venendo da fuori, hanno assorbito con più facilità il cambiamento". La maggioranza di chi già c’era, invece, fatica a esprimersi come nella gestione Inzaghi. Ma Sarri non accetta paragoni con il recente passato: "Questa squadra ha giocato la Champions una sola volta e in un periodo in cui non c’erano né Inter né Milan. Quindi è esagerato parlare di certi obiettivi". Da come parla il tecnico, sembra si vada incontro a un ridimensionamento: "Il piano è costruire una squadra giovane, che sia destinata in teoria a crescere nel tempo. A cosa ci può portare non lo sa nessuno, ma nella nostra dimensione è la strada più percorribile. Io mi sento al centro del progetto, come a Napoli: qui sto bene e vorrei restare". Il presente vede la Lazio al nono posto, oggi obbligatorio vincere. Il guaio è che non ci sarà Immobile, bloccato da febbre e diarrea: per sicurezza, il capitano si è sottoposto a un tampone, risultato negativo. Al suo posto, provato Felipe Anderson falso 9; l’alternativa è Muriqi. "Mi aspetto che la squadra torni a giocare, visto che nelle ultime due gare non l’ha fatto. Il nostro problema è inconscio, perché si arriva scarichi a certe partite senza volerlo: l’Europa League ci sta tritando". Prevendita sconfortante (6000 biglietti), Olimpico semideserto. La Repubblica.

Rivivi l'ultima puntata stagionale di FootballCrazy, programma condotto da Elisa Di Iorio e dedicato a Pino Wilson. In studio Giancarlo Oddi e James Wilson
Il Tempo | Per Sarri è l'ora della svolta