In venti giorni, Boulaye Dia si è inserito nella Lazio, trovando il suo spazio e apportando modifiche alla squadra. Quando è stato ufficializzato a metà agosto, lo si considerava un'ottima alternativa in attacco, ma ha subito dimostrato di poter giocare insieme a Castellanos, liberando Baroni dall'obbligo di scegliere tra lui e l'argentino. La sua presenza ha portato il tecnico a cambiare strategia, abbandonando il 4-3-3 e optando per una formazione più offensiva già dopo due giornate. Anche se mancano giocatori di qualità a centrocampo e c'è incertezza sulle condizioni fisiche di Castrovilli, l'idea di puntare su Dia è stata condivisa dalla società. Dia e Castellanos non competono per una maglia da titolare, ma giocano insieme, sostenendosi a vicenda.

La prima prova con l'Udinese

Nel finale contro l'Udinese e nella successiva sfida contro il Milan, Baroni ha sperimentato questa nuova configurazione, con due punte di peso che potrebbero diventare la norma per la Lazio. Le scelte fatte per la rosa hanno costretto Baroni a scommettere su una versione della squadra che nessuno aveva previsto durante la preparazione estiva. A quel tempo, si erano fatte delle prove con Guendouzi più avanzato rispetto a Rovella e Vecino. Tuttavia, ora è chiaro che molto dipenderà dalla continuità di Dia e dalla sua intesa con Castellanos. Lo stesso Baroni ha dichiarato che preferisce andare avanti piuttosto che indietreggiare, pur sottolineando l'importanza di mantenere equilibrio e sacrificio all'interno della squadra.

Fiducia con il Milan

Dopo aver rotto gli indugi, Baroni ha messo in campo Dia e Castellanos contro Fonseca, e i due attaccanti hanno ripagato la fiducia del tecnico segnando entrambi, sfruttando al meglio gli assist di Tavares dalla fascia sinistra. Dia, già decisivo, sarà ancora più importante dato che Castrovilli non potrà essere utilizzato in Europa League. Il senegalese ha consentito il passaggio al 4-4-2, lavorando bene vicino a Castellanos e mostrando un'intesa immediata: un gol ciascuno per cominciare. Si completano a vicenda, con uno che viene incontro e l'altro che attacca la profondità. Il lavoro di squadra si affinerà con il tempo, ma le alternative, tra cui Noslin, Pedro, e in caso di necessità Dele-Bashiru o Castrovilli (solo per il campionato), sono già pronte.

Subito cruciale

Dia si è rivelato il più pronto tra i nuovi arrivi e lo ha dimostrato rapidamente. Il suo trasferimento alla Lazio rappresenta un’opportunità di riscatto, facendo dimenticare i problemi dell'ultimo anno e riportando alla mente i 16 gol segnati con la Salernitana nella stagione 2022-2023. Solo Osimhen e Lautaro avevano fatto meglio nella sua prima stagione in Serie A. Ora, con i suoi 28 anni quasi compiuti, Dia cerca il rilancio definitivo a Roma, sperando di ripagare la fiducia della società per aver scommesso su di lui, nonostante le difficoltà recenti con la Salernitana.

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