ESCLUSIVA | Lazio Women, l'avv. e agente FIFA Mario de Rossi: "I miei assistiti vogliono continuare a crescere e penso che sia possibile farlo insieme al club biancoceleste"
In vista del prossimo big match di Serie B femminile tra Lazio Women e Napoli Femminile, l'avvocato e agente FIFA Mario de Rossi - che recentemente ha superato a pieni voti l'esame per l'iscrizione all'albo dei procuratori FIFA - è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Laziopress. Di seguito, le dichiarazioni del CEO & Founder of MdR Sports Management.
Quanto è vincolato il futuro dei suoi assistiti alla Lazio Women in relazione alla promozione in A? “A prescindere dalla categoria, le garanzie della Lazio si chiamano Monica Caprini, Angelo Fabiani e Claudio Lotito – insieme a infrastrutture all’altezza e pagamenti puntuali.Il club, seppur dilettante come status, è di fatto un professionista al 100%. È ovvio che il percorso di crescita di alcune ragazze prevederebbe uno step successivo; tuttavia, noi come azienda cerchiamo sempre di assecondare la volontà delle assistite: come abbiamo fatto lo scorso anno con Noemi Visentin che ha deciso di sposare il progetto Lazio, nonostante ci fossero interessi in Italia e all’estero nelle prime visioni. Personalmente, non ero pienamente d’accordo per un motivo legato al suo percorso di crescita: Sille Fuhlendorff, Louise Eriksen e la stessa Noemi hanno fatto una stagione importante e credo sia giunto il momento di fare un passo in avanti. Ma sono convinto si possa fare insieme alla Lazio”.
Lazio Women-Napoli Femminile, che partita si aspetta? “Mi aspetto una partita molto chiusa, tesa e nervosa perché la posta in palio è molto alta. Oltre al fatto che ci sarà il Cittadella come spettatore interessato: non è una corsa a due. Sarà un match deciso dagli episodi, non mi aspetto un risultato netto da parte di nessuna delle due squadre anche se spero di sbagliarmi - ovviamente a favore della Lazio. Resta una sfida molto importante, seppur non decisiva, considerando che dovrà ancora disputarsi la gara tra Napoli e Cittadella”. Ad oggi, quali squadre pensa che potrebbero raggiungere la Serie A? “Non penso che saranno due squadre, a meno che non si assisterà a una riforma e a un’estensione della Serie A: difficilmente la seconda della B riuscirà a battere un Parma o un Pomigliano. Lo escludo a priori, quindi ritengo che arrivare primo in campionato sia l’unico modo per essere promosso. È oggettivamente un progetto iniquo perché penalizza 15 squadre che hanno investito per una stagione intera, ma allo stesso tempo la differenza tra le due categorie è evidente. Difficilmente i play-off che si disputeranno il 3 e l’8 giugno vedranno vincitrice la seconda classificata in B. Ci sarà una sola promozione, quella della Lazio Women”. Qual è stato il segreto della squadra biancoceleste per aver fatto questo bel percorso in campionato? “Un roster decisamente superiore ai competitor. Merito va a Monica Caprini e Angelo Fabiani che hanno costruito questa squadra che vanta grandi nomi: Eleni Kakampouki mia assistita e capitano della Nazionale greca (che mai ha giocato in Serie B), Louise Eriksen, Noemi Visentin, Deppi Chatzinikolaou (che purtroppo ha subito l’ennesimo infortunio) e Sille Fuhlendorff che ha un potenziale enorme. Fondamentale è stato anche il mercato di gennaio con l’acquisto di Moraca. Non vedo altri roster all’altezza. Quindi, il segreto per me è aver fornito giocatrici del genere allo staff tecnico”.Invece, in merito alla sua iscrizione all’Albo dei procuratori FIFA: com’è stato affrontare l’esame? Quali benefici pensa ci siano in questa nuova riforma? Possono essere apportati miglioramenti? “L’esame è stato difficile perché doveva tenersi solo in una delle tre lingue ufficiali della FIFA – quindi, inglese, spagnolo e francese. A livello mondiale siamo 1958 ad aver superato il test. Dal mio punto di vista la riforma ha tantissime lacune: penso che sarà quasi certamente oggetto di drastici cambiamenti, sia per quello che riguarda il tetto agli agenti che le clausole nel mandato di rappresentanza. È anche vero che con l’aggiornamento continuo (CPD, “Continuing Professional Development) si alza lo standard ma poi la FIFA e i club devono recepire la riforma e attuarla; altrimenti non ha senso. Per attuarla intendo fare veramente una cernita, però l’obiettivo è sicuramente applaudibile e condivisibile.
È stato un ottimo risultato quello che ha raggiunto. “È stata una bella soddisfazione, ma sono fermamente convinto che non si smetta mai di imparare. Mi godo il percorso, consapevole che ci sono ancora tantissimi obiettivi da raggiungere ma senza mai sacrificare l’etica, la professionalità, il rispetto e la trasparenza con tutti i miei interlocutori”.