Chiunque lo vede non ha dubbi: “Diventerà un fuoriclasse”. Da Sarri allo staff tecnico, dai tifosi ai compagni. L’ultimo a elogiarlo è stato Marusic: “Ci sono tanti ragazzi giovani e i nuovi acquisti che sono davvero forti. Se devo dire un nome faccio quello di Luka Romero, penso che possa giocare più dell’anno scorso”.

Del resto, quando un ragazzo classe 2004 - con 17 presenze tra i professionisti - dipinge simili capolavori c’è poco altro da aggiungere. Romero sta facendo parlare il campo. Arrivato un anno fa a zero dal Maiorca, ha aspettato mesi prima di venire impiegato da Sarri, che fin da subito aveva fiutato il suo potenziale. “Mai visto un sedicenne che si allena con questa ferocia e con queste qualità. È un'eccezione, gli manca qualcosa fisicamente come è giusto che sia”. Il tecnico l’ha voluto bruciare e l’ha utilizzato con il contagocce, per ritrovarselo ora in ritiro più pronto e con altri margini di crescita. “L’anno scorso aveva una struttura da costruire e con lui si è lavorato molto dal punto di vista muscolare: l’anno scorso pesava 60 kg, adesso 67 e sono tutti muscoli in più. Lui, pur essendo molto giovane, è molto determinato ed è molto sveglio di testa”, il commento a Lazio Style Channel di Davide Ranzato, il preparatore atletico biancoceleste.

Nelle gerarchie del tridente ha superato Raul Moro (classe 2002, pronto al prestito) e si candida come 4° esterno dopo Zaccagni, Felipe Anderson e Pedro, con Cancellieri che invece ricoprirà il ruolo di vice Immobile. Lecito aspettarsi quindi più presenze e più minutaggio per Romero, ma sempre con l’obiettivo di non bruciarlo. Anche se concetti come pressione e responsabilità, il talento argentino sembra non conoscerli. TuttoMercatoWeb\Riccardo Caponetti

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