Ai microfoni di Lazio Style Radio è intervenuto il centrocampista biancoceleste Nicolo Rovella in occasione del suo 22° compleanno: "Ieri sera amici da Milano e la mia famiglia mi hanno fatto una sorpresa e sono venuti a Roma. Anche perché domani si gioca. Noi dobbiamo dare un segnale e continuare con la striscia di risultati positivi. Dobbiamo passare il turno. Per me è una gara speciale, sono cresciuto lì come giocatore, però non vedo l'ora di giocare e spero di giocare. Anche per me è una novità giocare ogni 3 giorni. Ti ci devi abituare, è un grande dispendio a livello energetico. C'è da dire che il campo nostro non regge molto bene. Non è una scusa, però per noi non è facile soprattutto perché giochiamo palla a terra. In Champions ci sono squadre forti, è un girone molto difficile. L'Atletico era la più conosciuta, ma il Feyenoord e il Celtic anche sono veramente forti. A Rotterdam hanno giocato molto bene. Noi non abbiamo fatto il massimo, ma loro hanno fisicità e qualità. L'atmosfera era calda, però a ritorno abbiamo vinto e ci siamo tolti il pensiero. Sono comunque tutte squadre abituate a giocare le competizioni europee. Sarri ci tiene sempre a spiegare il suo punto di vista su dove dobbiamo migliorare. È quasi un allenamento con i video, soprattutto dopo la tanta stanchezza delle partite ravvicinate. Poi i match analyst sono bravissimi. Alla fine però in Champions siamo passati con una giornata di anticipo, in campionato stiamo recuperando. Vanno viste anche le cose positive. Stiamo lavorando ogni giorno per tornare ai livelli dell'anno scorso. Siamo dentro in tutti gli obiettivi. In campionato siamo lì vicini.  Dobbiamo continuare questa striscia di risultati positivi". Il mio arrivo? Non è stato facile, ma il mister anche all'inizio me l'aveva detto che ci voleva tempo. Pensavo di iniziare a giocare dopo, invece Sarri mi ha dato subito fiducia. Ora sento di star entrando nei meccanismi, anche in difesa. Poi mi sento bene anche nell'ambiente con i compagni, lo staff e i tifosi che sono pazzeschi allo stadio. La città la vivo benissimo. Non ero mai stato a Roma prima di venire alla Lazio, e da quando sono arrivato non sono ancora tornato a casa"

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