Il Tempo | Dentro la crisi Lazio
È iniziata ieri la settimana più complicata della gestione Sarri da quando è arrivato a Roma. E non è iniziata nel migliore dei modi. Aperta dalle parole di Lotito, che senza mezzi termini ha risposto alle dichiarazioni in conferenza stampa del tecnico. Insoddisfazione per il calciomercato e divergenze sulla qualità della rosa messa a disposizione dell'allenatore. Nonostante i tentativi di presentare un fronte unito attraverso comunicati congiunti, la crepa tra i due è diventata sempre più evidente. La situazione ha raggiunto il suo apice dopo la sfida di San Siro, dove Sarri ha apertamente criticato le scelte del mercato da parte del club. Questo tipo di disaccordo pubblico tra un allenatore e la dirigenza di solito rimane nelle segrete stanze del centro sportivo, e per questo getta seri dubbi sulla sostenibilità della loro collaborazione. Ma oggi la priorità della Lazio è rispondere sul campo.
Domani è in programma la seconda gara del girone di Champions League contro il Celtic, e il tecnico si interroga su cosa non sia andato fino a questo momento. Diverse componenti che hanno contribuito a un avvio di stagione del tutto deludente. Dalla crisi del gol perduto a quella del gol regalato. Il tridente che segna poco, troppo poco. La difesa che imbarca acqua da tutte le parti. Segnali in totale controtendenza rispetto alla scorso anno. A questo c'è da aggiungere una condizione fisica lontana da quella ottimale e da una fragilità psicologica preoccupante. La famosa cilindrata mentale. Possibile che tutta questa situazione dipenda dal mercato tardivo? Dall'addio di Milinkovic? Dall'eccessiva lentezza di Sarri nell'inserire gli ultimi arrivati?
Eppure la sensazione è che giri tutto intorno al centrocampo. Dall'inizio della stagione, Sarri ha variato diverse volte la formazione, cercando di trovare l'equilibrio giusto tra fase difensiva e offensiva. Ha iniziato con la combinazione Kamada, Cataldi e Luis Alberto, ma ha poi introdotto nuovi volti come Vecino, Guendouzi e Rovella in diverse posizioni. Una costante in tutte queste scelte è stata la presenza di Luis Alberto, un giocatore chiave per la Lazio e per Sarri. Ieri sera la società ha ufficializzato il suo rinnovo fino al 2027. Con la sua qualità, il Mago è il fulcro attorno al quale Sarri sta cercando di costruire il suo centrocampo. Eppure non è stata trovata ancora la giusta formula. Questo potrebbe essere dovuto a vari fattori, tra cui l'adattamento dei nuovi giocatori al sistema di Sarri, la necessità di rotazione a causa del fitto calendario e la ricerca di un equilibrio tra solidità e creatività.
In vista del match di domani, le incognite maggiori riguarderanno proprio la mediana. Sarri ha ancora l'allenamento di oggi per decidere, poi la squadra volerà verso Glasgow, dove è attesa in serata per il walkaround sul terreno del Celtic Park. Il Tempo/Daniele Rocca