Una Lazio che convince e che sa soffrire nel finale vince 3-2 contro la Roma. Ma lo score poteva essere più favorevole se non ci fosse stato il rigore dato ai giallorossi su Zaniolo: non convince la tesi del tocco di ginocchio di Akpa Akpro sul giocatore romanista.

LA MOVIOLA

Giusto il giallo a Rui Patricio al momento del gol del vantaggio della Lazio, con Rui Patricio che nell'uscire va ad impattare con il braccio largo sul volto di Milinkovic. Un minuto prima del gol di Pedro al 19', contatto tra Hysaj e Zaniolo dentro l'area di rigore: il romanista si lascia andare e l'arbitro Guida decide di non fischiare fallo ed il VAR non può così richiamare il direttore di gara per revisionare la sua decisione. Al 24' Felipe Anderson supera in dribbling Ibanez e subentra dentro l'area: il difensore giallorosso lo recupera e chiude bene, con il brasiliano che cade a terra ma non reclama alcunché, visto che con il piede è stato preso il pallone e non l'esterno laziale. Al 44' ci stava il giallo nei confronti di Zaniolo per un intervento in scivolata, da dietro, su Felipe Anderson: il centrocampista giallorosso non prende minimamente il pallone e ferma una ripartenza della Lazio che doveva essere sanzionata con l'ammonizione. Al 67' viene fischiato un calcio di rigore al limite del comico alla Roma, un remake di quanto fatto con Strootman anni fa: Zaniolo entra in area di rigore e al momento del tiro liscia da solo il pallone e cade a terra. Akpa Akpro non lo tocca minimamente, l'arbitro Guida fischia il penalty ed il VAR clamorosamente non annulla la decisione del direttore di gara perché vede un tocco con il ginocchio del centrocampista biancoceleste.
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Lazio-Roma, Felipe Anderson all'intervallo: "Dobbiamo mantenere i ritmi dei primi 30 minuti"