In mezzo a due partitone e a due pienoni all’Olimpico, una trappola in cui la Lazio ha soltanto da perdere. Guardando la classifica della Sampdoria, quello zero alla voce dei gol segnati e i quattro incassati domenica scorsa a Salerno, il rischio di sottovalutare la partita di oggi a Marassi (18.30) ci sarebbe: l’occasione, però, per la Lazio è troppo ghiotta. Vincendo, manterrebbe il primato in classifica alla quarta giornata per la prima volta dal 1999-2000, l’anno dello scudetto. Che sia presto per guardarla, la graduatoria, è fuori di dubbio, ma dieci punti in quattro gare sarebbero la risposta più convincente a un calendario che al momento dell’uscita non era stato considerato tra i più benevoli. In testa alla classifica, in realtà, la Lazio ci è stata anche più di recente e in un momento più avanzato del campionato, ma il famoso 29 febbraio 2020 - quando Inzaghi superò il Bologna - il primato fu «condizionato» dall’aver giocato il sabato pomeriggio e dal rinvio di una settimana di Juventus- Inter per i primi allarmi Covid che avrebbero portato poi all’interruzione temporanea del campionato.

Resta la prova di maturità, alla prima uscita della stagione con meno di una settimana per preparare la partita. Pedro ha superato il test alla caviglia, ma non partirà comunque dall’inizio, con Felipe Anderson e Zaccagni ai lati di Ciro Immobile, protagonista di un doppio duello: il primo con Ciccio Caputo, che tra maggio e giugno sembrava destinato a diventare il suo vice, visto che i discorsi tra Lazio e Sampdoria erano avviatissimi prima che tutto si interrompesse; il secondo con Fabio Quagliarella, il giocatore che lo segue nella classifica dei marcatori di tutti i tempi in serie A, ora a due lunghezze (183 per Ciro, 181 per l’altro campano Fabio, che di anni ne ha sette in più del capitano della Lazio).

Immobile, che a Genova ha giocato (con i rossoblù) e che ha nella Sampdoria il suo bersaglio preferito assieme proprio al Genoa (15 reti), è a cinque gol dalla top ten di Signori, Del Piero e Gilardino (tutti a 188), con in mezzo anche Gabetto a 187 e Batistuta obiettivo vicinissimo a 184. Il reparto dove ci sono i maggiori dubbi, in questo inizio di stagione, è sempre il centrocampo: dovrebbe rifiatare Cataldi, con Sarri che nella rifinitura ha provato Marcos Antonio, mentre con Milinkovic-Savic inamovibile sul centro-destra sembra complicato dopo quanto successo venerdì in Lazio-Inter lasciare ancora fuori Luis Alberto. E l’equilibrio? A Genova meglio la qualità. CorriereDellaSera

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