Al termine della gara giocata quest'oggi tra Lazio e Cagliari Ivan Provedel è intervenuto ai microfoni di Lazio Style. Queste le sue parole: "La mia finale una parata che non era né alta e nemmeno bassa. E' andata bene e mi sono fatto trovare pronto. Voglio sottolineare che di scontato non c'è nulla. Uomo in meno o in più è difficile. Loro sono in un buon momento di salute, non dobbiamo arrivare all'ultimo momento così. Venivamo da una settimana con un brutto risultato a Salerno ma la vittoria in Champions. Ci teniamo stretti questi tre punti. Noi dobbiamo avere l'umiltà di sapere che non si più sempre vincere in modo eclatante, ma anche vincere partite brutte, sporche. Avevamo un avversario ben organizzato che ha provato a stare in partita per giocare gli ultimi minuti. Abbiamo tenuto stretto il risultato con le unghie. Nazionale? Io faccio sempre del mio meglio, facendolo ho avuto la fortuna di essere stato chiamato in Nazionale. lo farò ancora per essere chiamato agli Europei da Spalletti che ringrazio per la chiamata. Difesa? Hanno superato l'esame di oggi ma non avevo dubbi su di loro perché lavorano benissimo, tengono al gruppo e per prima cosa all'obiettivo comune e se lavori così, al di là di qualche difficoltà, farai bene come stanno facendo. Sono contento perché il clean sheet ti fa credere in quello che fai, sono contento per loro e sono sicuro che possono fare ancora meglio".

Questo il suo intervento a DAZN: È un intervento che alla fine è stato importante, dovevo essere lì. Non l’avessi fatta mi sarei preso a testate da solo. È andata bene. Dobbiamo essere più lucidi. La partita finisce quando l’arbitro fischia tre volte, sarebbe stato un peccato essere raggiunti cosi con la sola occasione che hanno avuto. La partita non era finita e ho tenuto l’attenzione sul pallone. Se non sei nel centro del gioco rischi di spegnerti o non essere lucido. Il calcio è una questione di momenti e istanti. Questo è il mio dovere, quando gioco poi nella Lazio mi devo preparare a partite di questo tipo. Io parlo per me e credo anche per la squadra, vogliamo giocare nuovamente in Champions. È una competizione che ti dà tante energie e faremo di tutto per tornare tra le prime quattro. La corsa è ancora lunga, quello che conta alla fine è essere tra le prime quattro all’ultima giornata. "Chi peggio Lautaro o Osimhen? Stessa cosa, sempre meglio difendere di squadra e non trovarseli davanti".
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