CdS | Si riparte da Ciro: elisir d'amore per la riscossa
La Lazio si aggrappa ancora al suo capitano Immobile. Essere capitano significa guidare la riscossa, significa rinnovarsi sempre. Immobile, che a breve compirà 34 anni, non ha mai smesso di farlo e per tornare al top ha iniziato un nuovo percorso personalizzato, con una nuova dieta e allenamenti specifici. E' più fragile, ma sempre resistente. Ciro ha sempre lottato: si aspettava di giocare titolare a Bergamo, ma è partito dalla panchina e proprio da lì si è alzato a razzo conquistando e segnando il rigore negli ultimi minuti. In quel momento l’Atalanta si era un po’ rilassata, ma la veemenza del capitano ha permesso di agitarla come non era ancora successo in 90 minuti.
Ora si aspetta di giocare contro il Cagliari e il Bayern. Il suo motto è crederci sempre e lo ha sempre trasmesso alla Lazio. A giugno si è sentito scoraggiato e l'Arabia ha provato tentarlo; a ottobre, poi, ha rivelato tanta insofferenza, dovuta anche ai saliscendi di questa stagione altalenante. La concorrenza con Castellanos accontenta e scontenta entrambi, ma Ciro resta l’unico a puntare e centrare la porta in una squadra che ha perso ritmo e profondità. Per ora non sono arrivate offerte e irrinunciabili per la Lazio, quindi Immobile, re e capitano, resta l’arma più pericolosa della squadra, sempre che si riesca a sfruttarla al meglio. Si continuerà con il 4-3-3, ma ci saranno degli accorgimenti per consentire al bomber di colpire come sa fare.
Immobile aspetta il via di Sarri, non può non arrivare. Lo aveva elogiato dopo Bergamo, quelle frasi erano un segnale. Il loro rapporto si è un po’ sciupato con il tempo, ma entrambi sanno di avere delle responsabilità che onoreranno nel rispetto dei ruoli che ricoprono. Adesso arriva il Cagliari e in Sardegna Ciro ha segnato in tutto 12 goal, tra cui quello di tacco volante, di cui cinque li ha centrati nelle ultime sei sfide. Proprio a Cagliari potrebbe arrivare la 200ª rete in campionato: sarebbe il quarto calciatore al raggiungere questo record negli ultimi anni, dopo Baggio, Totti e Di Natale.
Corriere dello Sport